Piano regionale dei rifiuti, Gilistro (M5S): “La provincia di Siracusa non è la pattumiera della Sicilia”
“L’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti certifica il fallimento del sistema. Tutti gli obiettivi precedentemente fissati sono stati mancati. Altro che commissari straordinari e super-poteri, in Sicilia bisogna ricominciare col saper fare le cose normali ogni giorno”. Il deputato regionale Carlo Gilistro (M5s) sbotta così dopo aver esaminato il provvedimento in fase di approvazione.
“Alla voce ‘risultati raggiunti’ si prende atto che ‘i risultati relativi alla raccolta differenziata sono stati inferiori alle aspettative’ con responsabilità attribuibili ai ritardi di Catania e Palermo; si legge poi che ‘anche l’obiettivo di ridurre i rifiuti smaltiti in discarica non è stato raggiunto’ e che ‘la costruzione di impianti di trattamento intermedi ha subito ritardi’ con molti ambiti territoriali che ‘non dispongono ancora di impianti funzionanti, il che ha ostacolato il trattamento efficace dei rifiuti’. Nel piano regionale si accertano inoltre ‘inefficienze organizzative e gestionali’ eppure per questa Sicilia così poco performante il governo Schifani ha la soluzione definitiva: due termovalorizzatori di futura costruzione, con il roboante traguardo di arrivare a conferire appena il 10% dei rifiuti in discarica”.
L’attenzione di Gilistro si sofferma poi sulla manovra per aprire comunque nuove discariche. “Con la scusa dell’ampliamento di impianti esistenti e in corso di autorizzazione, in provincia di Siracusa verrà comunque aperta un’altra discarica: a Pachino (esistente ma non in funzione). Nel Piano però si dice chiaramente che non vanno aperte nuove discariche”, sottolinea Gilistro. “Se la Regione ha scambiato la provincia di Siracusa per la pattumiera della Sicilia, si prepari a proteste eclatanti. A Lentini esiste già un impianto a servizio di tre province ma divenuto in emergenza discarica per oltre 200 comuni siciliani. Questo territorio ha già ampiamente pagato in termini ambientali e non è disposto a subire altri torti. Si guardi ad altri territori, non mancheranno certo modi e spazi nel catanese, nel messinese, nel ragusano. Ma almeno questa volta, giù le mani dal siracusano e da una delle pochissime aree sin qui incontaminate quale è la zona sud della provincia aretusea”.