Pnrr, Scerra (M5S): “Allarme fondi, sparita relazione sul 40% al sud”

 Pnrr, Scerra (M5S): “Allarme fondi, sparita relazione sul 40% al sud”

(cs) Con una interpellanza al Ministro per gli Affari Europei, il parlamentare Filippo Scerra (M5S) ha chiesto chiarimenti sul rispetto della clausola che assicura alle regioni del Mezzogiorno almeno il 40% delle risorse del Pnrr. “Ad oggi non si ha traccia della ricognizione periodica a cura del Dipartimento per le politiche di coesione. L’ultima relazione semestrale disponibile risale addirittura a dicembre del 2022. Ma a preoccuparmi ancora di più è il fatto che neanche nell’ultima relazione semestrale sull’attuazione del Pnrr, a cura del Governo, vi sia menzione del dato relativo all’attuazione degli investimenti al Sud. Una mancanza di trasparenza che alimenta il sospetto di corposi tagli al Mezzogiorno decisi dal centrodestra, in occasione della revisione del Pnrr. Difficile ormai nascondere il profondo disinteresse verso il Sud, costantemente scippato da questo governo delle sue proprie risorse per interventi discutibili, come il Ponte sullo Stretto che viene pagato dai siciliani e dai calabresi e non certo dal governo Meloni”.
Filippo Scerra evidenzia anche il rilevante ritardo accumulato nella spesa e quindi nell’attuazione degli interventi previsti. “Gli investimenti diretti in opere pubbliche sono fermi all’11% del plafond disponibile; nei settori Lavoro, Politiche sociali, Salute le percentuali di spesa sono bassissime. Il Ministero della Salute ha speso appena il 3,7% dei 15,6 miliardi disponibili e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali addirittura solo lo 0,8%. In contrasto con le previsioni della Nadef per il 2023, a fronte di una spesa prevista di oltre 40 miliardi di euro, quella reale è stata di poco superiore ai 20 mld. Inoltre – sottolinea l’esponente Cinquestelle – i tagli di progetti conseguenti alla revisione del Piano, tolgono la copertura finanziaria ad interventi che erano strategici per il rilancio dei servizi essenziali nel Mezzogiorno, in particolare in ambito di sanità, ad esempio per il rinnovamento degli ospedali (tagliati oltre 500 milioni su 1,45 miliardi). Che fine hanno fatto risorse e progetti? Qualcuno credo ancora alla storiella del rifinanziamento attraverso successive misure o strumenti? O è finalmente chiaro a tutti il sentimento antimeridionalista del governo Meloni?”.

 

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