Polizia Penitenziaria, il sindacato: “A Cavadonna situazione gravissima”

 Polizia Penitenziaria, il sindacato: “A Cavadonna situazione gravissima”

La sezione Polizia Penitenziaria della Cgil Siracusa lancia l’allarme per la casa circondariale di Cavadonna. “La situazione è gravissima”, denuncia il coordinatore provinciale, Argentino.
“Ospita circa 650 reclusi, nonostante la prolungata mancanza di organico e problematiche strutturali non
ancora risolte. La Polizia Penitenziaria è messa a dura prova”, spiega. Il sindacalista elenca le criticità: “sistema antincendio non perfettamente funzionante, vedasi a luglio un detenuto appicca il fuoco costringendo all’evacuazione di un intero blocco; automazione dei cancelli detentivi al blocco 20 non funzionanti; turni doppi di lavoro per il personale lì in servizio; uffici importanti
quali la matricola, carenti di due unità che da tempo si sarebbero dovute integrare ma che ancora la Direzione tarda ad inserire; il block house presidiato a giorni alterni, lasciando l’incombenza alla prima porta, come altri posti di servizio sono in attesa di integrazione, atteso il pesante carico di lavoro ( sala regia centrale, ufficio lavanderia, ufficio colloqui), mentre altri posti sono in attesa di revisione organica, vedasi ufficio casellario che da anni il personale non viene adeguato alla portata dell’istituto e nonostante ciò, il personale viene continuamente disimpegnato dalle proprie mansioni per far fronte ad altre continue criticità, ma questo comporta non solo un carico maggiore di lavoro, pire arretrati nel controllo e distribuzione pacchi che certamente innescano un conflitto sempre più crescente con la popolazione detenuta”. Il sindacato ha chiesto una integrazione di personale, “ma ad oggi verosimilmente potrebbero arrivare solo 11 unità, una goccia per un mare in tempesta”, si legge nella nota diffusa dal sindacato.
A preoccupare la Cgil è un andazzo che – spiegano fonti sindacali – alimenta malcontento tra il personale e la popolazione detenuta. “Aggiungiamo poi che detenuti facinorosi ed aggressivi sottopongono ad uno stress continuo l’istituto penitenziario, con aggressioni al personale o fra compagni di detenzione, ed ecco che la questione si complica ulteriormente; auspichiamo che le nuove regole d’ingaggio
promulgate dall’Amministrazione Penitenziaria possano dare quella giusta risposta Istituzionale ad un sistema ormai in crisi”.

 

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