Porto rifugio di Santa Panagia, i lavori urgenti non sono stati definanziati

 Porto rifugio di Santa Panagia, i lavori urgenti non sono stati definanziati

I soldi per i lavori urgenti per il ripristino della diga foranea del porto rifugio di Santa Panagia non sono scomparsi. E’ vero che i 4,6 milioni di euro assegnati alla Regione Siciliana con fondi Psc sono stati definanziati perchè “progetti privi di obbligazioni giuridicamente valide” alla scadenza del 31 dicembre 2022. Ma è altrettanto vero – come chiarisce il Cipess – che l’opera è stata comunque inserita nella nuova programmazione Fsc.
Tecnicismi che valgono una constatazione importante: questa volta le somme dovrebbero essere al sicuro. “Le risorse necessarie per il ripristino della diga foranea che sono state prontamente riallocate attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) firmato con accordi tra il presidente Schifani e la premier Giorgia Meloni. Questo garantirà la realizzazione dell’intervento con la sinergia dell’autorità portuale. Il progetto dovrà essere pronto entro giugno, lavori da concludere entro la nuova programmazione 2026, come da delibera Cipess 91/2024”, conferma il parlamentare Luca Cannata (FdI).
Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione è lo strumento finanziario principale, assieme ai Fondi strutturali europei, attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale, mirate a ridurre gli squilibri economici e sociali nel nostro Paese.
“Il nostro obiettivo è assicurare che opere fondamentali per la sicurezza e lo sviluppo del territorio, come il ripristino della diga foranea, procedano senza intoppi – dice Cannata – Continueremo a monitorare attentamente l’iter procedurale, collaborando con le istituzioni competenti, affinché i lavori vengano avviati e completati nei tempi previsti, garantendo così la piena funzionalità del porto rifugio di Santa Panagia”.
Solo pochi giorni addietro, il porto di Santa Panagia ed il porto Grande di Siracusa sono intanto formalmente passati all’AdSp della Sicilia Orientale, con il presidente Francesco Di Sarcina che conferma l’avvio degli attesi lavori alla diga foranea del porto rifugio.
Il porto rifugio è oggi parzialmente inagibile, con due distinte ordinanze della Capitaneria di Porto. Si tratta di una struttura piccola tanto quanto vitale per la marineria e l’economia siracusana. Basti, ad esempio, pensare al pontile industriale che movimenta qualcosa come 14 milioni di tonnellate all’anno di prodotti petroliferi, con circa 350 navi petroliere in ingresso ed in uscita con l’assistenza, supporto e vigilanza di pilotine e rimorchiatori di casa al porto rifugio di Santa Panagia.
Con la diga foranea in quelle condizioni, a forza di inibizioni oggi sono solo due i rimorchiatori ormeggiati a fronte dei sei previsti. Per dare un’idea, il loro intervento è essenziale per la sicurezza anche del vicino porto Grande: quando la Msc ruppe gli ormeggi, sono stati quei rimorchiatori a permettere di riportare condizioni di sicurezza ottimali, in supporto con quello già presente sul luogo.

 

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