Priolo. Elio Vincenzi, familiare di una vittima della Concordia. "Sentenza che mi lascia perplesso"
Nel naufragio della Costa Concordia, il priolese Elio Vincenzi ha perso la moglie Maria Grazia Trecarichi. Il suo corpo venne ritrovato nell’ottobre del 2013, dopo mesi e mesi di ricerche subacquee. Riposa a Leonforte, la sua città d’origine. Vincenzi, insieme alla figlia Stefania, ha seguito in tv la lettura della sentenza di condanna del comandante Schettino.
“Fortunatamente per me, siamo a tre anni dall’incidente e il tempo allevia la ferita”, racconta al telefono su FM Italia. “Avevo indovinato quando nelle prime interviste dopo il disastro parlai di non meno di 15 anni di carcere per il comandante. La sentenza mi lascia comunque perplesso. Non chiedetemi se siano giusti 16 o 25 anni. Dico solo, però, che per Corona è stato condannato per molto meno a 13 anni di carcere. E non mi risulta che abbia sulla coscienza 32 morti.La spiacevole sensazione è che in Italia si tutela più chi commette reati che le vittime. Mi spiegavano che tra buona condotta e altri sconti potrebbe anche passare giusto qualche annetto dentro, eventualmente”, aggiunge Vincenzi consapevole che la vicenda giudiziaria sia ancora lunga tra appello e possibile ricorso in Cassazione.
“E poi cinque anni di interdizione dal ruolo di comandante di navi? Assurdo. Meno male, penso, che nessuno avrà il coraggio di assumerlo”, si sfoga ancora Elio Vincenzi parlando ancora di Schettino.