Priolo, Consiglio Comunale "d'oro"? La replica: "Falso, diminuito il gettone. Letti male i dati"
La Corte dei Conti tira le orecchie alla politica siciliana: i suoi costi sono alti, talmente alti da valere un primato negativo. Il procuratore generale, Giuseppe Aloisio, è stato chiaro nella sua relazione annuale: la politica isolana mantiene standard di spese superiori a quelli di tutti gli altri Paesi europei.
I rimborsi, le indennità, i vitalizi: tutto finisce nel calderone. La Corte dei Conti striglia anche Priolo Gargallo perchè qui i consiglieri comunali si sono aumentati del 417% il gettone di presenza, per complessivi 650mila euro circa.
A replicare alla notizia è il presidente dell’assise priolese, Beniamino Scarinci. “L’attuale consiglio comunale si è insediato il 9 luglio 2013. Il gettone di presenza per i consiglieri comunale al momento in cui si sono insediati era di 123,50 euro”, dice subito. “L’importo era stato fissato con una delibera del 2003, con cui si aumentò il valore del gettone da 30,25 a 123,50 euro . Ed è quindi quello il momento in cui si aumenta il gettone del 417%, esattamente il 27 novembre 2003”, ricostruisce Scarinci.
Alla fine del 2013 si insedia al Comune di Priolo Gargallo un nuovo segretario generale che solleva un dubbio di legittimità sull’importo del “rimborso” per i consiglieri.
“Due delibere del 2014 hanno rideterminato l’importo del gettone di presenza, riportandolo al valore di 30,25 euro. Quindi – conclude con forza Scarinci – gli attuali consiglieri comunali si sono ridotti del 417% il gettone e non l’hanno, invece, aumentato”.
Quanto all’ipotetico danno di 650 mila euro denunciato dalla Corte dei Conti, “è stato attribuito a quanti nei diversi ruoli e competenze hanno adottato quella delibera del 2003, e quindi non solo ai consiglieri ma anche e soprattutto a tutti i burocrati che hanno sottoscritto quella delibera e che sono quelli che hanno la vera responsabilità sulla legittimità degli atti”, accusa Beniamino Scarinci.