Priolo. Versalis, il giorno dello sciopero: braccia incrociate e assemblea dei lavoratori della zona industriale
Giornata calda per la vertenza Versalis. Anche nello stabilimento di Priolo, sciopero di otto ore e assemblea dei lavoratori della zona industriale siracusana, alla mensa del Petrolchimico. Sala gremita con l’incontro comiciato poco prima delle 9. Presenti tutte le categorie sindacali con i loro segretari generali, chiuderà gli interventi Carmelo Barbagallo, segretario generale nazionale della Uil, il quale era intervenuto pochi giorni fa in occasione del tavolo nazionale convocato al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, dicendosi “insoddisfatto” per la piega che stava prendendo la vicenda, aggiungendo che “il governo nazionale avrebbe dovuto fare la propria parte con una politica industriale precisa”.
Eni, di cui Versalis fa parte, è intenzionata a cedere il settore chimico ad un fondo investimenti straniero, Sk Capital. Ma la consistenza di questo fondo preoccupa i sindacati sulla tenuta futura di Versalis.
Dai sindacati parte un “coro unanime”. Sono stati circa mille e 500 i lavoratori che hanno preso parte all’assemblea generale della zona industriale. Le conclusioni finali sono state affidate al segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo. “L’idea di svendere l’industria della chimica e di cedere gli stabilimenti a dei perfetti sconosciuti è inaccettabile.ì- tuonano i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò-Eni si deve fermare ed evitare la cessione di Versalis a un fondo americano che sino ad oggi non ha dato alcuna garanzia. A rischio c’è il futuro della nostra Isola e di migliaia di lavoratori”. Secondo i tre rappresentanti del sindacato siracusano, “in molti stanno sottovalutando la strategicità di Eni a Priolo Questo è un sito integrato dove Eni rappresenta un collante tra tutte le aziende presenti. Con questa dismissione si rischia un effetto domino. Tra diretti e indotto sarebbe uno stillicidio”. Barbagallo è stato chiaro. “Se non ci convocheranno agli Stati generali dell’industria-ha avvertito- convocheremo i nostri e porteremo i lavoratori sotto il Ministero. Con l’unità del sindacato si possono tutelare i lavoratori della chimica e dell’industria perché tanto nessuno fa nulla per ridurre le distanze tra ricchi e poveri e per ridistribuire la ricchezza. Non si può cedere la chimica italiana-ha concluso il segretario nazionale Uil- a un piccolo fondo che non dà garanzie, siamo pronti allo sciopero a tempo indeterminato a tutele crescenti>>.