Priolo. Vertenza Versalis, venerdì presidio davanti le portinerie degli impianti

I lavoratori della zona industriale ancora sul piede di guerra. L’obiettivo resta quello di evitare che le scelte di Eni, con la cessione dell’impianto Versalis, possano comportare serie conseguenze in termini occupazionali e per il futuro del polo petrolchimico della zona a nord di Siracusa. Per venerdì mattina i sindacati hanno programmato il presidio delle portinerie a partire dalle 7 del mattino e fino alle 12. Intanto, le organizzazioni sindacali programmano le attività con la ferma intenzione di non cedere e di fare in modo che la voce dei lavoratori e le preoccupazioni del territorio possano essere tenute in considerazione, innanzitutto dal Governo, maggiore azionista di Eni. “Se il disinteresse emerge già da chi è direttamente coinvolto- osserva il segretario provinciale della Cgil, Paolo Zappulla- è ovvio che gli investitori non si sentano affatto motivati a puntare lo sguardo sul territorio locale. Le conseguenze, a catena, sono evidenti”. Il problema riguarda, nell’immediato, circa mille posti di lavori, tra dipendenti diretti e personale delle ditte dell’indotto. Le sigle di categoria dicono “no” alla politica di dismissione e si preparano all’8 febbrario, con l’assemblea organizzata e a cui dovrebbero prendere parte gli esponenti della deputazione regionale e di quella nazionale e che dovrebbe vedere anche la partecipazione, sollecitata anche dal vice presidente dell’Anci, Paolo Amenta, dei sindaci del territorio e dei rappresentanti dei consigli comunali. “Questa- conclude Zappulla- deve necessariamente essere una battaglia da combattere facendo fronte comune.E’ la battaglia di un’intera comunità, non dei singoli lavoratori o dei soli sindacati. La posta in gioco è altissima. Servono investimenti. Solo da questo può passare il superamento di una situazione che, altrimenti, rischia di avere le più pesanti ripercussioni possibili”.