Prosciolto Antonio Sullo, ex presidente del Consiglio comunale: “Ora credo nella magistratura”
“Oggi credo nella magistratura. Anzi, torno a credere nella magistratura”. Antonio Sullo, ex presidente del Consiglio comunale dimessosi nell’ottobre del 2015 dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, è stato prosciolto dall’accusa di favoreggiamento personale perchè “i fatti non sussistono”.
La sentenza del gup Carla Frau arriva a pochi giorni di distanza dall’assoluzione dell’ex sindaco Garozzo (turbativa d’asta, ndr). Erano i giorni caldi della Siracusa del “Comune più indagato d’Italia” e delle attenzioni delle trasmissioni tv nazionali con Sullo inseguito dall’inviato de Le Iene oggi europarlamentare Dino Giarrusso, autore di un controverso servizio.
“Mi hanno seguito come fossi un criminale. E poi il dialogo registrato…forse c’era un disegno di delegittimanzione e distruzione personale e politica. Le valutazione le faranno altri. Io ho chiuso con la politica”, racconta ancora Sullo. “Lavoro, mi dedico alla mia famiglia che ha sofferto pesantemente quanto mi è accaduto. E faccio il nonno”, dice con ritrovata serenità Antonio Sullo. “Sapevo di non aver fatto nulla. E in questi anni ho capito tante cose, dagli amici veri a quelli presunti. Credo di aver dimostrato tutta la mia etica sin da subito, dimettendomi per rispetto della carica, senza che me lo chiedesse nessuno e in un Paese in cui nessuno si dimette”.
Antonio Sullo si era ritrovato imputato per favoreggiamento personale perchè – secondo l’accusa – nel corso di un interrogatorio come persona informata sui fatti avrebbe negato che durante un Consiglio comunale dell’ottobre 2013 avrebbe preannunciato alla consigliera Princiotta un presunto complotto ai suoi danni. Venne fuori anche una registrazione tra i due, effettuata all’insaputa di Sullo.
L’avvocato Nunzio Perrotta, difensore dell’ex presidente del Consiglio comunale, non nasconde la sua soddisfazione. “In udienza avevo sollevato tutte le incongruenze e le contraddizioni del caso. E’ mia modesta opinione che non si sarebbe neanche dovuti arrivare a processo. Il mio assistito era forse diventato un obiettivo in quel complesso momento storico. Ma questa è una analisi socio-politica in cui non voglio addentrarmi e che lascio ad altri. Soddisfazione tanta per il proscioglimento”.