Protesta al Vermexio, striscioni e dissenso. Presenze al di sotto delle attese

Secondo alcune stime, sono stati complessivamente poco più di duecento i partecipanti alla mattinata di protesta contro l’amministrazione comunale, in piazza Duomo a Siracusa. Appuntamento nato alcune settimane addietro attraverso un tam tam social e con la chiamata a raccolta di alcune associazioni e comitati, ha cercato di raccogliere in un unico spazio le eterogenee voci del dissenso cittadino, chiedendo le dimissioni del sindaco di Siracusa come recitava uno dei principali striscioni srotolati nella piazza barocca.
Sebbene la partecipazione numerica sia apparsa al di sotto delle attese, merita comunque considerazione il pensiero di quei cittadini che sono intervenuti, elencando – anche parlando al microfono aperto – temi e aspetti su cui è richiesto all’amministrazione comunale di fare di più: dalla manutenzione stradale al verde pubblico, dal decoro e pulizia alle condizioni dei parchi, dalla viabilità al Bosco delle Troiane. Un grande calderone di richieste che ha avvicinato e unito alcune delle voci civiche che, da diverse posizioni critiche, fanno opposizione all’amministrazione Italia.
A proposito di opposizione, in piazza c’erano anche alcuni rappresentanti di forze e movimenti politici che non appoggiano o sostengono l’attuale maggioranza. Più o meno defilati, hanno lasciato la prima linea ai cittadini in protesta.
In piazza Minerva, intanto, sono state raccolte firme per “pesare” il dissenso mosso al sindaco. E gli organizzatori fanno sapere che la petizione proseguirà anche online.
Se la scelta di portare in piazza la voce di chi non condivide le scelte dell’amministrazione comunale è segno (positivo) di ritrovata volontà di partecipare alla vita pubblica e indicatore di buona salute della democrazia siracusana, la limitata partecipazione dopo settimane di passaparola social, video e qualche sponsorizzata dà la misura di quanto puntare solo sulla contrapposizione non abbia convinto la cittadinanza a mobilitarsi, almeno non come nelle aspettative degli organizzatori.
In molti, magari, sarebbero maggiormente attratti da una proposta diversa, che muova certo dalla critica ma senza perdere la capacità di essere anche costruttiva, con una ritrovata capacità di dialogo che insieme agli errori indichi anche le possibili soluzioni e necessità oltre al mero elenco dei problemi, dei ritardi e degli errori -veri o presunti – ma comunque, in questa formulazione, tutti già noti all’opinione pubblica.