Punto Nascita Avola-Noto, Cannata Vs Nicita: “Poca attenzione all’assistenza”

 Punto Nascita Avola-Noto, Cannata Vs Nicita: “Poca attenzione all’assistenza”

Non accennano a raffreddarsi i toni del dibattito scaturito dalla vicenda legata alla gestione del Punto Nascita dell’Ospedale Di Maria di Avola-Noto e del reparto di Pediatria dell’Umberto I di Siracusa.
Dopo la dura presa di posizione del senatore Antonio Nicita del Partito Democratico che (a seguito delle dichiarazioni dell’ex primario di Pediatria di Siracusa, Antonio Rotondo) ha invitato il parlamentare Luca Cannata di Fratelli d’Italia e il sindaco di Avola, Rossana Cannata “a non strumentalizzare politicamente una grave vicenda, proponendo il vecchio adagio ‘la colpa è di chi c’era prima’ e ad unirsi, invece, alla giusta protesta dell’ex senatore Rotondo” (LEGGI QUI)
Al senatore Nicita, “che parla di rispetto dei criteri nell’ambito della rete ospedaliera- la replica del parlamentare Cannata – ricordo che la sanità già col il decreto legislativo 502/92 era stata concepita in rete e tutto il funzionamento si basa su tale concetto per aumentare la sicurezza di cittadini e operatori. E questo vale anche per la zona sud della provincia – prosegue il parlamentare FdI – A differenza di quanto scrive Nicita, da circa 40 anni è tramontata l’arcaica sanità a cui si riferisce pensando ancora solo agli ospedali comunali. Le norme prevedono, in questa provincia, ospedali diversi gestiti da un unico ente (l’Asp) e sempre per legge si prevede che in caso di necessità il personale possa essere mobilitato temporaneamente tra le strutture della stessa provincia in caso di necessità. Quindi, se un ospedale si trova in organico il 100% dei medici pediatri, è immaginabile chiedere che alcuni medici turni – a 80 euro l’ora oltre lo stipendio – possano essere coperti all’ospedale di Avola (e viceversa) a 720 euro a notte invece di chiudere un punto che nella sua piena operatività ha 500 parti l’anno. Il senatore Nicita-conclude Cannata- forse non sa che chiudendo quel reparto non solo crea un disagio per gli utenti della zona sud della provincia, ma anche un sovraffollamento all’Umberto I o creerebbe la scelta di andare all’ospedale di Modica (quindi fuori provincia) con un grosso danno erariale dovuto a mobilità passiva per l’Asp di Siracusa. Ecco perché è necessario potenziare servizi i sanitari e non chiuderli soprattutto per dare assistenza a mamme e bambini di cui pare non interessi a Rotondo e Nicita”

 

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