Qualcosa non va nel sistema rifiuti, Siracusa sommersa anche fuori emergenza

“La raccolta differenziata a giugno è al 53%. Nello stesso mese dello scorso anno era al 47%”. Dal settore Igiene Urbana del Comune di Siracusa oppongono una percentuale alle critiche. Ma andando in giro per il capoluogo – da Ortigia alla Borgata, dalla Pizzuta alla Mazzarrona – la sensazione è diametralmente opposta. Le discariche abusive sono ovunque, la spazzatura rimane in strada per giorni e le aree popolari soffrono come non mai. Eppure non siamo in emergenza, tipo quando chiude l’impianto di Sicula a Lentini.
Però non c’è il tempo di completare una bonifica straordinaria, che subito ricomincia l’abbandono indiscriminato e senza alcun riguardo. E’ chiaro, c’è una mancanza culturale di fondo. Ignoranza, se volete. Appelli e sensibilizzazione quindi cadono nel vuoto e non bastano. C’è un’ampia fetta di popolazione – che paghi o meno la Tari non importa – che non vuol fare la differenziata. E butta con le sue proprie regole. Però fino a poche settimane addietro addietro veniva effettuato il cosiddetto riassetto, pure incluso nel servizio ed utile ad evitare che la città sprofondasse sotto cumuli di rifiuti. Sarebbe utile sapere allora se il riassetto è stato sospeso e – in caso di risposta positiva – per quali motivi.
Frattanto, le azioni di contrasto continuano a fare il solletico agli abbandonatori seriali di sacchetti di spazzatura. Metti le telecamere? E le discariche si spostano cento metri più in là, che tanto poi mica la gente a piedi ha una targa per risalire all’identità. Multe? Non le pagano e non il Comune non ha strumenti per altre iniziative coercitive.
La politica sostiene che con la tariffazione puntuale la musica cambierà. Ma a Cassibile – frazione pilota per la sperimentazione della tariffazione puntuale – sono già nate tre nuove aree abusive di conferimento rifiuti. Il rischio, basandosi solo su questo dato, è che la situazione sia destinata a peggiorare se non si metteranno in campo azioni efficaci. A partire da quelle misure che sino all’estate scorsa hanno permesso di evitare un’emergenza come quella attuale.