“Quale futuro per la sanità pubblica italiana?”, il dialogo tra i medici siracusani

 “Quale futuro per la sanità pubblica italiana?”, il dialogo tra i medici siracusani

“Quale futuro per la sanità pubblica italiana?” Sull’argomento ci si interroga, ormai da diversi anni, e ne discuteranno i medici siracusani, domani 6 giugno, dalle ore 19, nella sede dell’Ordine in corso Gelone 103, in un incontro dedicato, alla presenza del presidente nazionale della Fnomceo Filippo Anelli, che ne sarà il relatore principale, e della direzione generale dell’Asp di Siracusa, con cui l’Ordine ha instaurato un costruttivo dialogo, all’insegna della forte collaborazione istituzionale tra enti dello Stato che operano all’interno della medesima mission.
Ad accogliere il Consiglio nazionale dell’Ordine saranno il presidente dell’Ordine di Siracusa Anselmo Madeddu e il Consiglio provinciale, che sono i promotori dell’evento.
“Negli ultimi anni- spiega Anselmo Madeddu- stiamo assistendo ad un progressivo impoverimento del sistema sanitario pubblico, lo stesso che molti altri Paesi ci avevano a lungo invidiato. Pertanto, abbiamo inteso analizzare dettagliatamente alcuni punti che andranno, subito dopo, affrontati nelle varie sedi istituzionali e politiche per frenare un’involuzione annunciata. Tra questi: la necessità di un turnover favorito dalla revisione degli accessi universitari; la necessità di adeguamento degli organici e di riflesso l’innalzamento degli standard qualitativi. Ma anche e soprattutto l’urgenza di tutele maggiori e ben definite per gli operatori sanitari, di ogni ordine e grado, con la previsione di una procedura d’ufficio in caso di aggressioni ed atti di violenza nei confronti dei professionisti, in particolare quelli impegnati in prima linea nei Pronto Soccorsi, e la valutazione di un possibile scudo penale per i medici. Solo restituendo, infatti, una solida dignità a questa professione, rendendola attrattiva e accessibile alle nuove generazioni, si potrà invertire la rotta, verso un futuro sanitario pubblico adeguato ai tempi e concorrenziale, come lo era in passato.

 

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