Qualità della vita, Piscitello: “Classifica veritiera, dati allarmanti: provincia sempre più povera”

Liquidare come poco o nulla indicativa la classifica sulla qualità della vita, redatta da ItaliaOggi insieme alla università La Sapienza di Roma, “sarebbe un grave errore”. Lo sostiene Elio Piscitello, presidente di Confcommercio Siracusa. “Spesso queste classifiche vengono sottovalutate e invece si tratta di dossier che tracciano un quadro concreto dello stato di salute del nostro territorio. E purtroppo è uno studio che conferma quanto è sotto gli occhi di tutti: la provincia ormai da diversi anni vive una fase di declino al quale bisogna porre immediatamente un freno”.
Il presidente di Confcommercio Siracusa evidenzia alcuni dati che confermano il quadro negativo emerso nel dossier sulla Qualità della vita in Italia. “Tra il 2016 e il 2021 il numero dei residenti della città di Siracusa è sceso da 122.031 a 116.447. Se il trend dovesse continuare si rischia di scendere sotto i 100 mila abitanti nel capoluogo e sotto i 350 mila euro in provincia, con conseguenze economiche drammatiche sia per i consumi che per il PIL complessivo. Il reddito medio delle famiglie è di 18 mila euro a fronte dei 31 mila euro della media nazionale; il numero degli ultra sessantacinquenni ha superato ormai abbondantemente quello degli under 14 mentre sono sempre di più i giovani che scelgono di emigrare per cercare di costruirsi un futuro migliore in altre regioni, se non all’estero. Non sono solo freddi numeri, questo quadro è il risultato di scelte sbagliate, di assenza di programmazione, di una classe politica che deve fare di più e meglio per difendere e tutelare le famiglie, le imprese e per offrire opportunità di lavoro ai giovani evitando che vadano via impoverendo ulteriormente la nostra provincia”.
Dal presidente di Confcommercio Siracusa parte allora un appello. “Non c’è più tempo da perdere. La classe politica, le associazioni di categoria, i sindacati, le istituzioni devono lavorare insieme per frenare questo declino e dare una risposta forte alle famiglie in grande sofferenza. E’ tempo di fare comunità, da questa situazione si può uscire solo con azioni e risposte concrete e condivise. Confcommercio c’è ed è pronta a fare la propria parte ma bisogna attivarsi subito”.