Qualità dell'aria, i voti di Legambiente: 5 a Siracusa ma è terza in Sicilia
Cinque in pagella per Siracusa nella classifica stilata da Legambiente nell’ambito del Report Mal’Aria 2020, che tiene in considerazione la concentrazione di alcune sostanze inquinanti nelle principali città italiane. Il capoluogo si piazza a metà classifica. Non raggiunge la sufficienza ma, tra le siciliane, è la terza, dopo Enna, con il suo sette pieno e Trapani, che raggiunge il “minimo sindacale” : sei.
A Catania, Ragusa e Caltanissetta, l’associazione ambientalista ha dato 3. Palermo: zero tagliato.
Le sostanze prese in esame sono le polveri sottili: pm10 e pm2,5 e il biossido d’azoto. Il periodo preso come riferimento, quello che va dal 2014 al 2018. Nel frattempo, però, analisi sono state effettuate durante il recente lockdown. Legambiente conferma la diminuzione consistente, in quel periodo, della concentrazione di inquinanti nell’aria e quindi un sensibile miglioramento della qualità dell’aria nelle città italiane.
Delle 97 città di cui si hanno dati su tutto il quinquennio analizzato (2014 – 2018) solo 15 raggiungono un voto superiore alla sufficienza (l’15%): Sassari (voto 9), Macerata (8), Enna Campobasso Catanzaro Nuoro Verbania Grosseto e Viterbo (7), L’Aquila Aosta Belluno Bolzano Gorizia e Trapani (6). La maggior parte delle città invece sotto la sufficienza (l’85% del totale) scontano il mancato rispetto negli anni soprattutto del limite suggerito per il Pm2,5 e in molti casi anche per il Pm10. Fanalini di coda le città di Torino, Roma, Palermo,
Milano e Como (voto 0) perché nei cinque anni considerati non hanno mai rispettato nemmeno per uno solo dei parametri il limite di tutela della salute previsto dall’OMS.
Secondo l’analisi di Legambiente “le auto ed il traffico sono al centro del problema nelle città. Al di là di casi particolari di grandi zone industriali o portuali prossime alle aree urbane e residenziali e che possono
ovviamente incidere notevolmente sulla qualità dell’aria, gli studi delle autorità e del mondo scientifico confermano che la sfida dell’inquinamento nelle città risiede nella riduzione del traffico veicolare, accompagnato
da misure strutturali che vadano ad incidere anche su settori come l’agricoltura, il riscaldamento domestico e le industrie appunto che hanno una forte incidenza in termini di emissioni nelle aree esterne alle città, su una scala quindi regionale”.