Quegli scheletri sveleranno le abitudini degli antichi siracusani: scavi e analisi a S. Panagia
Sono circa un centinaio le tombe emerse in viale Santa Panagia, nell’area che dovrebbe ospitare il parcheggio e la viabilità secondaria di un nuovo supermercato in costruzione. Dieci gli archeologi a lavoro chiamati, come prevedono le norme regionali, dal committente dell’opera. La supervisione è affidata, ovviamente, alla Soprintendenza di Siracusa.
Per gli studiosi sono “fantasiose” alcune ipotesi apparse sui social network nelle ultime ore, come quelle che parlano di sicani o sepolture dei primi islamici in Sicilia. Le tombe sono di epoca greca, probabile prosecuzione della necropoli scoperta poco distante negli anni 80 e visibile in parte al centro di viale Santa Panagia o nell’area lungo via Mazzanti. La necropoli potrebbe risalire al IV o al III secolo A.C.
Si tratta di tombe a fossa, scavate nella roccia. Sepolture “normali” che non dovrebbero nascondere grossi “tesori” dal punto di vista degli eventuali corredi funebri. I cocci ed i pezzi più o meno integri verranno comunque attentamente valutati dai restauratori della Soprintendenza. Ma non pare proprio che possano essere sepolti lì principi o sacerdoti. “Preziose” informazioni potrebbero però arrivare dagli scheletri: i resti vengono prelevati con grande attenzione dai paleopatologi per avviare degli studi che, grazie alle nuove tecnologia, potranno svelare l’alimentazione seguita da questi nostri antichi antenati, il loro dna e altri dati sul “tipo” di popolazione.
La necropoli non sparirà sotto terra, una volta completati gli scavi e gli studi in corso. La volontà del privato e della Soprintendanza è di mantenere a vista le tombe, a cielo aperto. Niente coperture, come del vetro ad esempio. E’ una soluzione non più praticata perchè controproducente: non tutela e causa effetto serra alla base della presenza invasiva di muffe e sostanze vegetali. Si potrà, pertanto, passeggiare o posteggiare l’auto per andare a fare la spesa tra le tombe di una necropoli greca.
Che la zona potesse riservare delle “sorprese” archeologiche non era certo un mistero. Ma il Prg vigente considera quella zona “a servizi” e pertanto la costruzione di un supermercato è pienamente basata sulla pianificazione urbanistica cittadina vigente.