Randagismo in Sicilia, la nuova legge scatena polemiche. Andolina: “Seguire esempio Avola”
L’assessore alle politiche animaliste del Comune di Avola, Salvatore Andolina, si dice contrario al disegno di legge sulla tutela degli animali, approvato dalla VI Commissione dell’Ars. Andolina, che è anche coordinatore provinciale della Dc, definisce il testo “un colossale autogol, un notevole passo indietro nelle politiche di prevenzione e di lotta al fenomeno del randagismo”. E spiega: “se queste modifiche dovessero diventare effettivamente legge, le associazioni animaliste, vero motore della strategia di prevenzione del randagismo, sarebbero, clamorosamente, escluse dalla gestione dei rifugi pubblici, con conseguente carenza di efficienza nei servizi e aggravio di spese per i comuni siciliani. Questo sciagurato disegno di legge – prosegue – prevede, tra l’altro, di eliminare sia la sterilizzazione dei gatti liberi sia la reimmissione dei cani vaganti, prelevati e sterilizzati, nel territorio; la conseguenza sarebbe l’obbligo di tenere i pelosoni ‘detenuti’ nei canili, ma poiché quelli pubblici sono già saturi, i Comuni sarebbero costretti a rivolgersi necessariamente alle strutture private, affrontando spese insostenibili per qualunque bilancio”.
Per Andolina, la norma regionale così si porrebbe in contraddizione con la normativa nazionale. “Consiglierei al legislatore regionale di incentivare le politiche di prevenzione; il randagismo non si contrasta rinchiudendo gli animali nei canili a spese dei cittadini, ma con interventi efficaci, favorendo sterilizzazioni e microchippature come, ad esempio, abbiamo fatto ad Avola nell’ultimo anno, realizzando una nuova sala operatoria. Si promuovano campagne di adozione, sostenendo economicamente i Comuni e le associazioni animaliste, istituendo il servizio veterinario di base e garantendo l’assistenza sanitaria per tutti gli animali d’affezione”, le proposte di Andolina al legislatore regionale.