Referendum, vince il "Si". Il commento dei rappresentanti politici siracusani
Quasi il 78% dei siracusani – dato provinciale – ha detto “Si” al taglio del numero dei parlamentari. Nelle 422 sezioni dei 21 Comuni della provincia, hanno votato 116.406 siracusani ovvero il 36,72% degli aventi diritto. Per il “Si” numeri superiori al dato nazionale, con il picco di Priolo (quasi 86%). E il giorno dopo l’esito del referendum, arriva il momento dei commenti.
Alla guida del fronte del “Si” nel siracusano c’era anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s). “Ma questa non è una vittoria del MoVimento 5 Stelle. Hanno vinto gli italiani tutti, da nord a sud. Abbiamo portato in Parlamento una delle istanze più ricorrenti ed in linea con il nostro impegno verso gli elettori. Si concretizza una prima riforma, forse piccola, che però adesso spalanca le porte ad un percorso di necessarie altre riforme. Prima fra tutte, quella delle legge elettorale, con il ritorno alle preferenze. E sarà possibile grazie a questa maggioranza, uscita rafforzata dal referendum”.
Ha, invece, convintamente votato “No” la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. “Sono stata favorevolmente sorpresa del 30% di italiani che, nonostante il pronunciamento ‘bulgaro’ dei partiti per il SI, ha pensato e scelto con la propria testa. Questo voto ci restituisce un parlamento più piccolo, con il sud e i piccoli centri inevitabilmente meno rappresentati. Spero che adesso quel che resta del movimento di Grillo e l’imbarazzato PD, comprendano che c’è bisogno di una legge elettorale nuova e diversa che garantisca una rappresentanza equa di tutti i territori”.
Per il deputato regionale Giovanni Cafeo (Italia Viva), “si tratta di un risultato ampiamente previsto, anche se la portata ha un pò ridimensionato in Italia il divario tra il sì e il no, dimostrando che un elettore su tre ha resistito alle sirene populiste del ‘tutti a casa’. Ad oggi, però, l’unico risultato ottenuto è un taglio dei parlamentari. Il passo successivo non può che essere l’avvio di riforme organiche, a partire dalla legge elettorale. L’attenzione dei 5 stelle come al solito si ferma al dito e non alla luna, un atteggiamento populista incentrato più all’apparenza che al funzionamento sostanziale della macchina dello Stato”.
Non era tra i fautori del “Si” il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che accetta comunque il risultato. “La democrazia impone il rispetto dell’esito del voto anche quando non lo condividi. Mi auguro che il parlamento si attivi al più presto per una seria riforma costituzionale che miri a superare il bicameralismo perfetto”, le sue parole.
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, legge il risultato come “un voto contro la classe politica nazionale”. Per Cannata “è il desiderio di un cambiamento e di ‘mandarli a casa’, anche se di fatto il taglio così come previsto non garantisce merito e qualità. E dunque sarà necessaria una riforma seria del sistema elettorale”.
E’ deciso, invece, il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. “E’ il più grande autogol che la politica potesse fare. Si è mortificata la democrazia facendo sempre emergere il più deleterio dei messaggi populistici: la politica ‘mangiona’. Così facendo, un numero sempre maggiore di persone perbene e rispettate si allontanerà dalla politica a vantaggio dei pochi frequentatori delle segreterie politiche. Una brutta pagina della democrazia italiana che porterà instabilità dei governi, maggioranze variabili e la peggiore crisi della rappresentatività popolare”.