Rendiconto 2023, j’accuse di Messina (Fi): “Il Comune dei mancati servizi”
“Sorprende il voto favorevole al Rendiconto di gestione 2023 del Comune di Siracusa da parte di chi ha affrontato la campagna elettorale al mio fianco con un programma alternativo a quello del Sindaco Italia, raccogliendo il consenso degli elettori sulla base di affermazioni che adesso ha contraddetto, avallando le scelte politiche, a partire dalle piste ciclabili, che hanno accompagnato il primo cittadino nella sua campagna elettorale per le amministrative, consumando un vero e proprio “furto di democrazia””.
Questo il commento del consigliere comunale Ferdinando Messina, competitor di Italia alle ultime amministrative.
“Il dibattito che ha accompagnato le dichiarazioni di voto sul Rendiconto di gestione 2023 non poteva, soprattutto nella nostra città, non tenere conto del mutato scenario normativo intervenuto nella Regione Siciliana tra il febbraio e il giugno 2021- ricorda Messina – quando i casi di scioglimento consiliare sono stati ridefiniti e delimitati a fronte di quanto accadde, proprio a Siracusa, nel 2019, allorché la vecchia legge portò al solo scioglimento del Consiglio Comunale per il voto contrario al Rendiconto di gestione 2018, con la permanenza in carica del Sindaco e della sua Giunta. Una legge astrusa che non prendeva volutamente atto dell’impossibilità – a differenza del bilancio di previsione – di modificare nel caso del Rendiconto lo strumento finanziario in aula”.
I consiglieri comunali possono adesso esprimersi senza riserve e senza la spada di Damocle dello scioglimento, “cosa che ho voluto sottolineare-dice ancora Messina- nel mio intervento per accompagnare il voto contrario di Forza Italia, che si è aggiunto ai voti contrari di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico. D’altra parte, per la stessa ammissione dell’Amministrazione comunale, per bocca dell’assessore Pier Paolo Coppa, la soddisfazione che accompagna l’esecutivo è quella di avere abbondantemente accantonato poste sufficienti ad affrontare mancate riscossioni, nuove spese per liti, dubbie esigibilità, senza tener conto che questi accantonamenti, frutto di un’Amministrazione incapace di operare in maniera virtuosa sia sul piano dei contenziosi, sia sul piano della traduzione degli accertamenti in riscossioni, non significano altro che mancati servizi e mancate opere pubbliche per i cittadini, che osservano e giudicano- conclude l’esponente di opposizione- così come avvenuto in questi giorni per il sondaggio nazionale sul gradimento dei sindaci”.