Rete idrica siracusana fuori dai fondi del Pnrr, il Comune cerca altra strada da 25 mln

In attesa di segni di vita da parte dell’Ati provinciale, il Comune di Siracusa cerca altre vie per recuperare i fondi necessari a riqualificare la vetusta rete idrica. Il tentativo passa attraverso il Ministero della Coesione e mira alla concessione di 25 milioni di euro per due progetti che interverranno su opere pubbliche fondamentali, permettendo la creazione di un nuovo parco pozzi per l’acqua potabile ed il miglioramento ed ampliamento della struttura di trattamento dei liquami di contrada Fusco.
I due progetti, nel dettaglio, riguardano la “realizzazione di un nuovo campo pozzi in contrada Belfronte, ottimazione ambientale ed energetica, salvaguardia della falda di contrada S.Nicola” e la “mitigazione delle criticità in ordine ai carichi di portata di ingresso all’impianto di sollevamento primario dei liquami di contrada Fusco in occasione di importanti eventi meteorici”.
Le risorse finanziarie sono quelle messe a disposizione dal Contratto Istituzionale di Sviluppo “Acqua bene comune”, e cioè fondi FSC 2021-2027 e una quota delle risorse della perequazione infrastrutturale di cui all’art. 15 del DL 121/2021. Il Comune è infatti uno dei soggetti titolati a presentare le proposte, insieme ad Amministrazioni Centrali, Regioni e Province Autonome, ISPRA, CREA, Enti di Governo degli Ambiti Territoriali Ottimali (EGATO), Gestori del Servio Idrico Integrato, Autorità di distretto idrografico, Consorzi di bonifica, Commissario di Governo per le procedure di infrazione, Commissari ZES, Enti Locali.
Il primo finanziamento, quello del nuovo campo pozzi, riguarda un progetto finalizzato a garantire un incremento in termini sia qualitativi che quantitativi della fornitura idrica, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale ed economica dell’approvvigionamento idropotabile. Il progetto ha l’obiettivo di sospendere totalmente l’emungimento di acqua ad uso potabile dai campi pozzi delle contrade San Nicola e Dammusi, che ha compromesso, insalinizzandola, la qualità della falda. Gli interventi previsti consistono nella realizzazione di un nuovo campo di 14 pozzi in contrada Belfronte. Il campo pozzi emungerà dal drenaggio profondo del fiume Anapo a circa 20 m dall’alveo; ed avrà una potenzialità stimata complessiva di circa 450-500 l/sec. La proposta di sospendere l’emungimento ed abbandonare lo sfruttamento degli attuali pozzi per i prossimi 30 anni, non impedirà di poter riutilizzare l’attuale falda idrica compromessa in caso di emergenza o calamità. Il finanziamento richiesto ammonta a circa 20 milioni di euro.
Il secondo progetto riguarda il finanziamento di un intervento volto all’attenuazione del rischio idraulico causato dalla piena delle portate di fognatura mista, nera più meteorica, che giungono all’impianto di sollevamento di contrada Fusco. Il sistema di smaltimento delle acque reflue nere urbane, al momento, è caratterizzato da una fitta rete di canalizzazioni interrate per uno sviluppo di circa 640 Km con funzionamento a gravità; e da 64 stazioni di sollevamento che, tramite allacciamenti, consentono il convogliamento delle acque nere prodotte dagli scarichi degli immobili cittadini ricadenti all’impianto di sollevamento primario di contrada Fusco. Il progetto prevede la realizzazione di nuove opere tra le quali un’ulteriore vasca di stoccaggio, il miglioramento e l’ampliamento delle canalizzazioni esistenti. Insieme ad altri accorgimenti di natura tecnica, gli interventi assicureranno il controllo digitale di tutte le portate che pervengono, anche in caso di pioggia, alla stazione di pompaggio primaria di contrada Fusco. Questo consentirà lo “sfioro” sul Canale Grimaldi, e quindi sul Porto Grande, delle portate eccedenti con un grado di diluizione ammissibile; ed assicurerà sempre il trattamento ottimale dei reflui che pervengono all’impianto di depurazione di contrada Canalicchio. Il finanziamento richiesto ammonta a poco meno di 5 milioni di euro.
“Il PNRR ha negato a tantissime Ati del Sud, e tra queste anche a quella di Siracusa, di richiedere finanziamenti specifici, nonostante la presentazione di una nostra proposta”, spiega il sindaco Francesco Italia. Le regole del Pnrr erano chiare e prevedevano l’avvenuta approvazione del piano d’ambito provinciale, cosa che con ritardo l’Ati siracusana sta completando con i passaggi nei vari Comuni solo in queste settimane (hanno provveduto in 20 su 21). “Si tratta di opere fondamentali delle quali il nostro territorio ha un grande bisogno. Stiamo facendo un grande sforzo per superare questo ostacolo e ad assicurare al territorio delle opere delle quali si avverte un grande bisogno”, aggiunge l’assessore Giuseppe Raimondo.