Riabilitazione, nuovo decreto regionale. L'Anci: "salasso per i Comuni"
Un’altra “tegola” sui comuni siciliani e, come nel caso dei problemi legati alla legge 328, succede nel settore delle politiche socio-sanitarie. Gridano allo scandalo il vice presidente vicario ed il segretario generale dell’Anci Sicilia,Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano. Il “danno” ammonterebbe a decine di milioni di euro, se si considerano i 390 comuni siciliani nel loro insieme e sarebbe causato da un decreto dell’assessorato regionale alla Salute, pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Regione lo scorso 4 ottobre. “Nel provvedimento- proseguono Amenta e Alvano- sono state stabilite le quote di compartecipazione ai costi della prestazioni riabilitative psico-fisiche-sensoriali in regime residenziale e semiresidenziale .Quì si rischia di compromettere l’erogazione dei servizi, proprio mentre si conducono battaglie per evitare di ridurre i trasferimenti regionali agli enti locali”. Ed ecco le cifre: per gli ospiti residenziali la compartecipazione dei comuni è di 34 euro (su una spesa complessiva di 113 euro al giorno) e di 40 euro (su un totale di 148 euro al giorno) in caso di disabilità grave; per gli ospiti semiresidenziali la compartecipazione è di 20 euro a carico dei comuni (su un totale di 68 euro al giorno) e di 27 euro (su un totale di 90 euro al giorno) in caso di disabilità grave.La retta- concludono i due sindaci- è pagata dall’azienda sanitaria provinciale al centro di riabilitazione. La Asp ha diritto poi di rivalersi sul Comune di residenza dell’assistito”.