Rientrato a Siracusa il motopesca attaccato dai libici: sequestro e un fermo

Il motopesca Orizzonte è rientrato nella tarda serata di ieri a Siracusa. “Scortato” da un mezzo della Guardia Costiera ha raggiunto il molo per poi procedere alle operazioni di ormeggio, dopo le ore drammatiche dell’attacco subito in acque internazionali da parte di una motovedetta libica.
Sospiro di sollievo per lo scampato pericolo ed abbracci (a distanza) con i familiari, una volta a terra. L’area dell’ormeggio era infatti transennata, con presenza di forze dell’ordine. Grande movimento attorno al motopesca. Amareggiato l’armatore, Nino Moscuzza. “Non mi è stato permesso di parlare con il comandante e non ho potuto constatare i danni”, spiega raggiunto al telefono. C’è una spiegazione: l’imbarcazione è stata posta sotto sequestro per consentire tutti gli accertamenti, nell’inchiesta avviata dalla Procura di Siracusa che vuole chiarire l’accaduto.
Un egiziano che era a bordo è stato posto in stato di fermo: secondo quanto si apprende, i suoi documenti non erano in regola. “Era il suo primo imbarco sull’Orizzonte, a quanto so aveva pregato il comandante di salire per guadagnare qualche euro…”, dice trafelato l’armatore del motopesca.
Sequestrato anche il pescato, circa due tonnellate secondo le prime informazioni. Il valore commerciale del prodotto ittico sarebbe pari a 10mila euro. Avviati i controlli dell’autorità sanitaria per valutarne l’idoneità al consumo umano.
Ieri, intanto, in un video anticipato da SiracusaOggi.it, ancora in navigazione verso Siracusa, l’equipaggio del motopesca mostrava i segni dei colpi di fucile visibili in più parti dell’imbarcazione.