Rifiuti, il Tar conferma l'interdittiva antimafia per la ditta che aveva vinto la gara a Siracusa

 Rifiuti, il Tar conferma l'interdittiva antimafia per la ditta che aveva vinto la gara a Siracusa

I giudici della Prima Sezione del Tar di Catania hanno rigettato la richiesta di sospensiva della Tech, destinataria lo scorso febbraio di un’interdittiva antimafia della Prefettura di Siracusa. Si tratta dell’azienda che si era aggiudicata l’appalto per la gestione settennale dei rifiuti a Siracusa poi assegnato da Palazzo Vermexio – a seguito di quella interdittiva – alla Tekra, attuale gestore, che aveva presentato la seconda migliore offerta.
La Tech aveva prodotto al Tar la richiesta di archiviazione della Procura distrettuale antimafia (accolta dal gip di Catania) in un procedimento penale. Per i giudici ammimistrativi, però, “l’interdittiva non presuppone la prova di un fatto, ma solo la presenza di una serie di indizi in base ai quali non sia illogico o inattendibile ritenere la sussistenza di un collegamento con organizzazioni mafiose o di un condizionamento da parte di queste”, si legge nel provvedimento. Inoltre, “i fatti sui quali si fondano i provvedimenti del tipo di quello oggetto di causa, possono anche essere risalenti nel tempo nel caso in cui vadano a comporre un quadro indiziario complessivo, dal quale possa ritenersi attendibile l’esistenza di un condizionamento da parte della criminalità organizzata”. E anche “il mero decorso del tempo, di per se solo, non implica, cioè, la perdita – si legge ancora nel provvedimento – del requisito dell’attualità del tentativo di infiltrazione mafiosa e la conseguente decadenza delle vicende descritte in un atto interdittivo, né l’inutilizzabilità di queste ultime quale materiale istruttorio per un nuovo provvedimento”. Da qui la decisione del Tar di Catania di respingere la domanda cautelare, al termine di una camera di consiglio svolta in videoconferenza da remoto.

 

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