Rimborsi delle bollette per rincari “illegittimi”: la guida del Codacons

 Rimborsi delle bollette per rincari “illegittimi”: la guida del Codacons

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“I rimborsi delle bollette per i consumatori che hanno subito rincari illegittimi dei prezzi devono essere automatici e accreditati direttamente nelle fatture, senza necessità di richiesta da parte dei clienti”. A chiederlo con forza è il Codacons, dopo la decisione dell’Antitrust contro le società del mercato libero dell’energia.
Il presidente Francesco Tanasi, giurista e professore dell’Università San Raffaele Roma, spiega che “In nessun caso deve essere ripetuto l’errore commesso con le bollette a 28 giorni nel settore della telefonia, quando i rimborsi previsti dall’Agcom furono disposti non in modo automatico, ma su precisa richiesta del cliente, circostanza che favorì gli operatori telefonici, i quali ricorsero ad ogni escamotage possibile per rendere difficoltoso il riconoscimento degli indennizzi, senza contare che molti consumatori, non essendo a conoscenza del proprio diritto, non hanno avanzato la richiesta. Per energia e gas – prosegue – i rimborsi delle maggiori somme pagate dagli utenti a causa dei rincari illegittimi delle tariffe devono quindi essere automatici e accreditati direttamente sulle bollette, in modo da evitare qualsiasi disagio ai clienti. Il diritto al rimborso deve inoltre essere riconosciuto anche a chi, nel mentre, ha cambiato fornitore, attraverso bonifici sul conto corrente o altre forme di pagamento”.
Il Codacons ha diffuso una guida pratica “per difendersi dagli aumenti illegittimi delle tariffe di luce e gas e contestare le modifiche unilaterali dei contratti”. Tre i punti evidenziati dall’associazione dei consumatori: gli utenti che ricevono dal proprio fornitore comunicazione di aumento unilaterale delle tariffe o lettera di rinnovo del contratto di luce e gas che preveda aumenti dei costi, devono presentare un reclamo scritto all’azienda, autonomamente o attraverso l’ausilio del Codacons; se entro 30 giorni il gestore non fornisce un riscontro, l’utente ha diritto ad un indennizzo variabile a seconda dei giorni di ritardo nella risposta; in caso di mancata risposta, o risposta non soddisfacente, i consumatori possono rivolgersi al servizio Conciliazione gestito da Arera, in modo da risolvere la controversia senza ricorrere ai tribunali.

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