Rimpasto in slow motion, chi conta i giorni e chi i numeri in Consiglio. “Faremo messa a punto”
Assessori in carica, altri pazientemente in pectore, altri ancora con le valigie in mano. Non che Palazzo Vermexio si sia improvvisamente dotato di porte girevoli, semmai si è ormai perso il conto delle settimane trascorse senza novità sostanziali sull’inevitabile aggiustata alla squadra di governo cittadino. Tra impazienti e attendisti, i giorni scorrono. L’unica certezza è che il rimpasto ci sarà, come conferma il sindaco Francesco Italia: “è chiaro che dovremo fare una messa a punto nella squadra”. I tempi, oggi come ad inizio ottobre, sono imperscrutabili.
Ufficialmente nessuno a fretta, ufficiosamente non mancano i segnali incrociati. Per tutti, il primo cittadino piazza il suo avviso. “L’equilibrio per amministrare si compone di diversi fattori. Se ne manca uno, cadono gli altri. E’ opportuno mantenere gli equilibri, anche in Consiglio comunale”. Anche per chi non è pratico di politichese, pare un messaggio piuttosto chiaro. Compreso da tutti gli alleati di Italia? “Io vado molto d’accordo con loro. Hanno piena consapevolezza di questa attenzione agli equilibri”, risponde sereno il sindaco.
Tra quelli che sembravano interessati ad accelerare le mosse, c’è indubbiamente il Mpa. In tal senso, eloquente l’uscita dall’aula consiliare poche settimane addietro, al momento di una votazione. Non un gesto di rottura, ma di certo un segnale agli alleati.
“Ai miei consiglieri comunali ho solo detto di valorizzare idee per il 2025. Italia ha piena delega del Mpa, con imprimatur del nostro leader Raffaele Lombardo”, spiega Giuseppe Carta, uomo forte degli Autonomisti siciliani. “Dobbiamo ora concentrarci su alcuni temi per il 2025: rifiuti, viabilità, servizi e come migliorare ulteriormente l’immagine della città. Quanto alle classifiche sulla qualità della vita, nelle cose si arriva piano piano. La crescita di questi anni è innegabile. Il problema è collegato ai servizi. Vi assicuro che alzeremo l’asticella anche per quel che riguarda gli indicatori della qualità della vita. Dentro cui, deve essere chiaro, ci sono cose che dovevano esser state fatte decenni addietro a Siracusa…”, analizza ancora Carta.
Si, ma il rimpasto? “A Italia chiediamo di rendere la coalizione più larga, attraente e collegiale in Consiglio comunale. Oggi non possiamo ragionare più in termini di maggioranza o opposizione. Dobbiamo dare all’assise cittadina il ruolo principale che merita nell’inquadrare e affrontare i problemi maggiori della città. Questa è una giunta mista, è chiaro che c’è un pò di centrodestra, un pò di centro e un pò di centrosinistra. Si mettano insieme le forze – dice Carta – e ci si metta nelle condizioni di dare risorse ai dirigenti ed agli assessori in modo da poter risolvere e sistemare temi e vicende, con la giusta serenità per programmare”. Insomma, non c’è fretta. Ma i numeri in Consiglio sono oggi dalla parte del Mpa che, tra le righe, chiede spazio ed anche prima della chiusura dell’anno.
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