Rischio alluvioni, dall’Autorità di bacino procedure più snelle per la pulizia dei fiumi
L’alluvione nelle Marche riapre vecchie ferite in Sicilia. Territorio fragile, alle prese con le evidenze del cambiamento climatico e fenomeni meteo sempre più estremi che danno origine a smottamenti, frane, erosione, allagamenti. Ancora vivido è il ricordo di quanto accaduto lo scorso anno a Siracusa, con la grande mobilitazione della Protezione Civile, con volontari arrivati anche dalle altre province.
La Regione prova ad accelerare per la manutenzione dei corsi d’acqua, per evitare il rischio di dannose esondazioni. L’Autorità di bacino del distretto idrografico della Regione Siciliana proprio quest’oggi ha varato procedure più snelle e veloci per consentire interventi immediati. Il provvedimento, a firma del segretario generale Leonardo Santoro, mira ad accelerare ulteriormente i vari iter per la rimozione della vegetazione invasiva e dei depositi sabbiosi che negli anni hanno causato un pericoloso innalzamento del fondo dell’alveo di fiumi e torrenti dell’Isola.
Il decreto appena emanato modifica due precedenti disposizioni: la “Direttiva sovralluvionamenti” dello scorso 24 marzo e l’apposita “Disciplina di dettaglio” del 2 agosto.
In particolare, anche alla luce dell’aumento dei costi energetici e del complesso delle spese da sostenere per lo spostamento del materiale sovralluvionato, vengono sospesi gli oneri previsti in precedenza. Con lo stesso provvedimento, inoltre, il limite di duemila metri cubi, entro cui produrre lo studio idraulico semplificato, considerate le condizioni attuali dei corsi d’acqua demaniali, su cui da tempo non si effettuano interventi di rimozione, viene innalzato a diecimila metri cubi.
«Le due modifiche introdotte dal provvedimento – sottolinea l’ingegnere Santoro – puntano ad accelerare e semplificare le procedure per la rimozione dei sovralluvionamenti ripristinando così la funzionalità idraulica dei corsi d’acqua e scongiurando danni a cose e persone che producono un notevole aggravio economico per l’amministrazione. Dopo attente valutazioni – aggiunge il segretario generale – si è ritenuto utile facilitare ulteriormente l’attività degli enti locali, che da tempo invocano la possibilità di rimuovere direttamente gli ostacoli al regolare deflusso delle acque nei torrenti presenti nei loro territori. Con un ulteriore provvedimento – conclude – a breve verrà estesa ai privati la possibilità di intervenire direttamente, o in concorso con i Comuni, per l’eliminazione degli accumuli vegetativi negli alvei».