Rogo di Pantalica, è caccia ai piromani: un accendino, più inneschi ed è stato l’inferno
Il sospetto era già forte nell’immediatezza dei fatti ma adesso anche il lavoro della squadra speciale dei Carabinieri per la tutela ambientale lo conferma: il vasto rogo che ha mandato in cenere circa 800 ettaro boschivi nella riserva di Pantalica è stato doloso.
Nella relazione che è stata consegnata ai magistrati della Procura di Siracusa che indagano sui roghi delle scorse settimane, si parla chiaramente della mano dell’uomo come origine delle fiamme. Non sarebbero state trovate tracce di accelerante come benzina o alcol: sarebbe bastato un semplice accendino per appiccare più roghi nella stessa area. Il forte vento ha poi alimentato a dismisura le fiamme, dando origine a quel devastante incendio che ha richiesto anche l’intervento di Canadair ed elicottero della Forestale. Uno è stato anche coinvolto in un incidente con tanto di atterraggio di fortuna tra gli alberi.
Gli stessi piromani sarebbero stati sorpresi dall’azione del vento, non riuscendo più a circoscrivere il raggio di azione della loro attività criminale. Ai rilievi ha attivamente partecipato anche il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Gabriele Barecchia. La volontà degli investigatori, coordinati dalla Procura di Siracusa, è di riuscire a identificare gli autori del rogo e cosa si muova dietro attentati ambientali di questo tipo. Non vengono lesinate risorse, anche con il ricorso a tecnologiche metodologie d’indagine come il ricorso alle immagini satellitari.