San Francesco patrono d’Italia, ad Assisi tanta Siracusa: Carta, Gennuso e mons. Lomanto

Tra le migliaia di pellegrini che hanno raggiunto Assisi per le celebrazioni in onore di San Francesco, patrono d’Italia, ci sono anche duecento sindaci, presidenti di regione e clero vario. Dalla provincia di Siracusa, ad esempio, hanno raggiunto la chiesa del Poverello il primo cittadino di Melilli Giuseppe Carta e il deputato regionale Riccardo Gennuso. Presente anche l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto.
A guidare la pattuglia siciliana, è il presidente della Regione, Renato Schifani. “Una Sicilia festante è chiamata a invadere Assisi in tutte la sue bellezze e in tutta la sua sacralità. Porteremo qui l’olio santo per alimentare la fiamma di san Francesco. Una Sicilia fatta da gente per bene che ama il lavoro e che vuole uscire dai temi della disoccupazione, della siccità per la quale ci stiamo battendo alacremente sotto il profilo istituzionale. Una Sicilia che accoglie, una Sicilia che aiuta chi sta male, che si occupa dei deboli; questa è la Sicilia che portiamo ad Assisi e della quale siamo orgogliosi”. È con queste parole che il governatore siciliano ha partecipato all’apertura delle celebrazioni in onore di San Francesco. Se vi chiedete il motivo di tanto coinvolgimento, è presto detto: la Sicilia è la regione scelta per offrire nel 2024 l’olio che alimenta la lampada votiva che arde giorno e notte sulla tomba del Poverello d’Assisi.
L’evento dell’offerta dell’olio sulla tomba del patrono d’Italia si ripete ogni anno con la partecipazione di una diversa regione, in occasione della festa di San Francesco. Quest’anno coinvolge l’intera popolazione siciliana, con le sue istituzioni civili e religiose, a ventuno anni di distanza dall’ultima partecipazione nel 2003. La manifestazione “Custodi di bellezza accendiamo la speranza” può contare su un programma ricco di appuntamenti curati e finanziati dalla Presidenza della Regione Siciliana e dagli assessorati regionali dell’Agricoltura, dei Beni culturali e del Turismo.
In piazza del Comune, ad Assisi, alla Galleria Le Logge, è in corso anche la mostra fotografica “Cammini di Sicilia. Un’isola patrimonio di storia, arte e bellezza”, promossa dall’assessorato del Turismo della Regione Siciliana: fino al 6 ottobre (dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18), venti fotografie raccontano i principali cammini siciliani (tra i quali Via Francigena, Cammino San Giacomo, Itinerarium Rosaliae, Via Normanna, Via dei Frati, Cammino dei Mille, Anello del Nisi, Cammino di Tindari) riprendendo l’esposizione allestita a Santiago di Compostela l’anno scorso.
Questa mattina, nella basilica di San Francesco, il presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica, alla presenza di tutte le autorità e dei pellegrini; il sindaco di Palermo, Lagalla, ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia. La Presidenza della Regione Siciliana ha finanziato il restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, custodita nella Basilica di San Francesco.
Intanto, il presidente Schifani ha lanciato questa mattina un appello forte e sentito perché il mondo torni ad ascoltare le ragioni della pace e ad impegnarsi, nel nome e nel segno di san Francesco. Intervenendo all’incontro tra le autorità che si è svolto nel Palazzo municipale, alla presenza dei sindaci della città umbra, Stefania Proietti, e di Palermo, Roberto Lagalla, il governatore ha ricordato il difficile momento mondiale. “L’attualità ci affligge con la crudeltà di vicende belliche nelle quali innocenti vengono sterminati ogni giorno, con conflitti che rischiano di deflagrare in una spirale irrefrenabile. Oggi deve essere un giorno di preghiera forte e consapevole, perché il mondo possa fermarsi a riflettere, perché si evitino escalation che colpiscono noi, ma anche le generazioni future. Il nostro Paese si sta comunque impegnando, all’interno dell’alleanza atlantica, perché si torni alla ragione. Ma lo scenario internazionale si complica sempre di più, con l’allargamento dei conflitti in atto. Un quadro che diventa sempre più preoccupante. Preghiamo, allora, per gli ultimi, per una democrazia sana e per la pace. Quella pace che san Francesco ha sempre invocato nella sua missione quotidiana”.