Sanità dal volto poco umano, disavventura dell'ex sindaco Fausto Spagna all'Umberto I

 Sanità dal volto poco umano, disavventura dell'ex sindaco Fausto Spagna all'Umberto I

Non sono anni facili per la sanità pubblica siciliana. La percezione del livello di assistenza e della qualità dei servizi offerti è ai minimi storici per una serie di concause, da quelle strutturali a quelle umane. Su nessuna, però, il management regionale e provinciale è riuscito ad incidere più di tanto, se non per spot.
L’ultimo racconto di una “disavventura” con la sanità pubblica siracusana riguarda l’ex sindaco, Fausto Spagna. A raccontare cosa è accaduto, sui social, è la moglie.
“Non è un paese per vecchi. Un uomo anziano non è che una cosa miserabile, una giacca stracciata su un bastone”, è lo sfogo iniziale. Ma cosa è accaduto? “Dopo un’attesa di 1 ora e 30 minuti, un anziano signore finalmente è entrato nello studio dell’otorinolaringoiatra di turno dell’Ospedale Umberto I di Siracusa”. L’anziano signore p proprio Fausto Spagna. “Aveva pagato il suo ticket, aveva atteso tutto il tempo necessario, in mezzo a tanti altri pazienti, seduto nello squallido corridoio con qualche sedile divelto in mezzo ai pochi fortunati che avevano conquistato un posto a sedere. Nessuno sapeva quando sarebbe stato il proprio turno perché nessuno si era preso cura di distribuire un numeretto che facesse almeno giustizia dell’ordine di arrivo o di orario dell’appuntamento. 
Quando è entrato nello studio, la specialista aveva gli occhi bassi su qualche foglio sulla scrivania e ha a malapena risposto al saluto. L’anziano signore si è seduto nella poltrona per la visita ed il medico ha preso l’audioscopio, lo ha avvicinato ad un orecchio: è pulito, tutto ok. Lo ha avvicinato all’altro orecchio: è pulito, tutto ok. La visita è durata 7 secondi netti. Quasi 3 euro al secondo. La donna che ha accompagnato l’anziano signore ha provato a dire al medico che il problema è la perdita improvvisa dell’udito. Ma anche la specialista dell’udito non ha sentito e comunque non ha risposto. L’anziano signore, perplesso, se ne torna a casa”.
Finita qui? No, il racconto prosegue. “Compresa nel ticket pagato, c’è anche la visita audiometrica e questa mattina l’anziano signore attende un’altra ora e mezza nello stesso corridoio squallido, con il sedile divelto. Tante persone si aggirano confuse e anche oggi nessuno sa quando sarà il proprio turno. Finalmente il tecnico audiometrista apre la porta e fa entrare l’anziano signore. Lo accoglie con l’aria scocciata. E’ nervosa ed è anche piuttosto scortese, ma tanto lui è vecchio e malfermo a causa di una recente febbre e l’audiometrista capisce che non ci sarà alcuna reazione. Oltretutto è anche un vecchio per bene che non avrebbe comunque reagito alla scortesia ostentata e gratuita. Lo fa entrare in una cabina, gli fa due domande che lui non sente bene e dopo 2 minuti l’anziano è fuori dalla cabina. Lo fa sedere accanto ad un tavolino di metallo, prende appunti e dopo due minuti l’audiometrista esce dalla stanza. Ritorna con un tracciato su un foglio sottoscritto da un medico, che però non si è visto. Ora con il referto dell’otorinolaringoiatra che recita laconicamente ‘Otoscopia: MMT integra nella norma’ e con con la rilevazione audiometrica del tecnico, sottoscritta dal medico che non si è visto che svela la diagnosi di ipocusia bilaterale percettiva, l’anziano signore può tranquillamente tenersi il suo problema di improvvisa perdita dell’udito e nessuno dei medici si è curato di disporre ulteriori accertamenti o terapie. Ma una strada c’è – l’amara conclusione di Costantina Macciocu – è verso l’aeroporto, verso Milano, verso un buon centro privato di otorinolaringoiatria che possa prenderlo in cura sul serio”. Alla faccia della sbandierata (dalla politica regionale) sanità di qualità sotto casa, alle volte ed anche per piccoli problemi pare non esserci scampo: viaggio della speranza verso altri ospedali, verso altri specialisti. Verso un altro approccio, più umano e veramente sanitario.
“Nell’Ospedale di Siracusa ci sono ottimi medici e ottimo personale sanitario e qualcuno ho avuto la fortuna di incontrarlo, ma tra loro non si possono annoverare i protagonisti di questa storia”.

 

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