Sanità, le reazioni bipartisan sparigliano le carte. E se a Siracusa arrivasse Caltagirone?

Fratelli d’Italia si è arroccata sulla riconferma di Ficarra per la sanità siracusana. Ma qualcosa nelle ultime ore sembra scricchiolare nella delicata partita tra alleati. E poi ci sono le opposizioni, da settimane in pressing sul presidente della Regione per un cambio di registro nella guida dell’Asp di Siracusa. Proprio Schifani, peraltro, avrebbe delle perplessità su Ficarra ancora manager a Siracusa. O almeno questo lasciano intendere le ultime indiscrezioni che rimbalzano tra Palermo e Roma.
Se ieri sembrava cosa fatta la riconferma dell’attuale commissario straordinario, già direttore generale, adesso le carte sono nuovamente sparigliate. Cosa è cambiato in ventiquattro ore? Politici regionali e rappresentanti della categoria dei medici avrebbero palesato il loro malcontento verso quella indicazione. Anche esponenti dello stesso centrodestra appoggerebbero questo fronte del “no”. E poi la reazione dell’opinione pubblica siracusana non è passata inosservata. Il giudizio dei più verte su empatia, relazioni e qualità dei servizi sanitari. In nessuna delle tre voci Ficarra avrebbe brillato, in questi anni siracusani. La gestione della pandemia con l’ospedale finito commissariato, i rapporti con medici e paramedici compromessi (bati pensare ai pediatri in malattia in massa, quasi come per protesta poche settimane addietro, ndr) e la difficoltà nell’assicurare prestazioni sanitarie a livelli accettabili da Pachino a Lentini, sono le critiche che la fronda, interna ed esterna all’Asp, muove al manager. A lui, invece, il centrodestra riconosce abilità manageriali tali da superare crisi di rapporti e problematiche interne, ed in più è considerato l’uomo giusto per seguire la realizzazione di un’opera da oltre duecento milioni di euro come il nuovo ospedale di Siracusa.
Ma a tirare troppo la corda, recita un vecchio adagio, si rischia di spezzarla. Così il diffuso malcontento sottotraccia, da Siracusa è rimbalzato a più voci a Palermo, dove avrebbe trovato inattese sponde politiche, a destra come tra le opposizioni da sempre contrarie alla riconferma di Ficarra.
E così, ecco che nelle ultime ore inizia a farsi strada il nome di Alessandro Caltagirone. Romano di 59 anni, già commissario e direttore Asp di Caltanissetta, avrebbe il favore di Forza Italia, il nulla osta di Mpa e DC e un’apertura dalle opposizioni ovvero M5S e PD. Presto per dire che la palla sia tornata in gioco. E se una serie di imprevisti scricchiolii e resistenze vincerà l’arroccamento politico, lo si scoprirà solo tra lunedì e martedì, quando verranno rese note le nuove nomine per i manager della sanità siracusana.