Sanità, prenota un esame ma la ricetta risulta (erroneamente) scaduta: “Attendo la soluzione da giorni”
Prenota un esame diagnostico presso un ambulatorio convenzionato di Siracusa ma la richiesta predisposta dal suo medico risulta (erroneamente) scaduta e da settimane si attende una soluzione che non arriva. Così, una cittadina siracusana, secondo il suo racconto, non può sottoporsi al controllo necessario per verificare la natura di una “cisti” al seno che le è stata riscontrata, vittima – racconta – di un problema probabilmente tecnologico, che nessuno risolve e che la tiene bloccata, impedendole anche di prenotare una nuova prestazione. La donna denuncia il caso, di cui ritiene responsabile in primo luogo l’Asp di Siracusa. Dopo essersi presentata all’appuntamento, infatti, il personale della struttura sanitaria scelta avrebbe eccepito che la richiesta presentata risultava scaduta. Improbabile a suo avviso. Il medico curante ha, in ogni caso, verificato ulteriormente e confermato che il documento fosse regolare: lo era. Impossibile, inoltre, effettuare una nuova richiesta proprio perché ancora valida. Un cane che si morde la coda, insomma. La donna si è rivolta all’Urp dell’Asp, l’ufficio per le relazioni per il pubblico affinché l’azienda sanitaria individuasse una strada per consentirle di sottoporsi all’indispensabile esame. “Ho spiegato – racconta- che il mio medico curante non può annullare la ricetta e prescriverne un’altra, essendo ancora valida e che in questo modo per mesi non potrò richiedere un nuovo controllo, con i rischi connessi, visto che nel mio caso è previsto che la situazione sia tenuta sotto strettissimo controllo”. La cittadina è da giorni in attesa di un riscontro da parte dell’Asp ma – denuncia – non si muove foglia e non riesce ad ottenere alcuna risposta o previsione. “Eppure ho presentato richiesta attraverso un regolare modulo, ho seguito la prassi nella speranza che la questione potesse essere rapidamente sbloccata. E dire che l’errore non è certamente mio- osserva- Nonostante sembra proprio che nessuno si stia minimamente preoccupando di rimuovere l’ostacolo alla tutela della mia salute, non solo nessuna comunicazione ricevuta ma nemmeno una risposta alle mie telefonate”.