Santa Lucia, la violenza e il femminicidio: “Non rassegniamoci al male”

 Santa Lucia, la violenza e il femminicidio: “Non rassegniamoci al male”

Di seguito la versione integrale del discorso dal bancone, pronunciato dall’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, all’uscita del simulacro dalla Cattedrale

Carissime sorelle e carissimi fratelli,
siamo in festa nel giorno in cui celebriamo la santità e la bellezza di Santa Lucia, vergine e martire siracusana, nostra patrona.
Lucia ci insegna con la sua vita la bellezza della centralità di Cristo e del Vangelo. Il martirio è stato causato dalla sua coerenza di fede in Cristo e dal suo vivere sul serio il Vangelo. La fede di Lucia ha così prodotto frutti di carità che ancora oggi continuano ad evangelizzare il nostro popolo. La celebrazione della festa di Santa Lucia significa per noi accogliere i suoi luminosi esempi per incarnarli nel nostro cammino di fede e trasmetterli agli altri con la nostra testimonianza di vita.
La nostra festa, però, è segnata dal dolore per i fatti che sconvolgono la serena convivenza a causa del flagello della guerra, della barbarie della violenza e della piaga del femminicidio di cui ogni giorno facciamo esperienza e che riempiono le pagine dei giornali dei nostri giorni.
È doloroso e umiliante assistere ancora oggi a tanta viltà e prepotenza di chi offende o addirittura uccide l’altro. Chi usa violenza verso una donna, o verso una persona indifesa o verso gli altri, commette violenza contro Dio, contro Santa Lucia e contro ogni persona. In ogni donna umiliata e aggredita viene offesa la dignità di ciascuno di noi. Chi mortifica una donna, non offende solo quella donna, ma oltraggia anche ogni madre, ogni sorella, ogni figlia e figlio di Dio. Nell’altro non c’è solo mio fratello e mia sorella, ma c’è Dio stesso. Mentre festeggiamo Santa Lucia, diciamo basta a ogni forma di violenza e di sopraffazione.
Anche Santa Lucia ha sperimentato tempi di persecuzione e di violenza per la sua fede in Dio, vivendo sulla sua pelle le conseguenze del peccato e della insensatezza umana, senza mai perdere, tuttavia, la speranza in Dio.
Oggi, con Santa Lucia, guardiamo a Gesù, unica nostra speranza, che ha consegnato al mondo il Vangelo delle Beatitudini per farci aderire pienamente al progetto che Dio attua costantemente nell’umanità e nella storia.
Gesù ci dona la Pace Dio, ci insegna la via del rispetto dell’altro e ci dà la speranza certa dell’azione di Dio in noi.
La Pace è prima di tutto un dono di Dio, ma è anche un valore da custodire ogni giorno. È un dono che viene dall’alto, ma anche frutto di un impegno condiviso. La Pace di Dio deve diventare lo stile della nostra vita e delle nostre scelte, seminando il bene e rigettando ogni forma di male e di violenza.
La Pace, dono di Dio, si costruisce ogni giorno, rispettando tutti e ciascuno, tutelando deboli e indifesi, seminando bontà e bellezza. La Pace di Dio deve diventare pace sociale e pace familiare.
Con Santa Lucia e San Francesco preghiamo:
«O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa’ ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza».
La Pace, ci insegna Santa Lucia, si alimenta nella fede in Dio e nella speranza certa della sua azione nella storia. Dio è presente e agisce con le nostre mani, cammina con i nostri piedi, genera cultura nuova nelle opere di chi accoglie il dono dello Spirito della Carità.
Carissimi fratelli e sorelle, non rassegniamoci dinanzi al male, ma con Santa Lucia, crediamo alla forza del bene Dio. Facciamoci strumenti della sua Pace e del suo Amore, affinché venga debellata ogni forma di cattiveria, di prepotenza e di violenza.
Santa Lucia, nostra sorella e patrona, ci insegni a seminare nei cuori la Pace che è Gesù, ci aiuti a costruire una storia più bella e più luminosa, a seminare la Speranza dell’azione di Dio che opera in noi.
Evviva Santa Lucia
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