Santa Lucia la Piccola, chiesa “scomparsa” in Ortigia. Un’edicola votiva ricorda la sua storia
Vi sarà capitato, passeggiando lungo via Cavour, di scorgere un’edicola votiva dedicata a Santa Lucia. non è certo l’unica nel centro storico. Però magari avrete curiosamente notato come l’edificio appaia più moderno rispetto a quelli circostanti. Un dettaglio interessante da cui parte la storia di quell’edicola votiva.
“Quell’edificio venne realizzato durante i lavori di sventramento di via del Littorio, oggi corso Matteotti. Per farvi spazio, venne abbattuta la chiesetta di Santa Lucia la Piccola, volgarmente detta di Santa Luciuzza o dei Disciplinati”, racconta l’architetto Federico Fazio che con i suoi scritti getta una nuova luce sulla storia dell’architettura siracusana. Era detta la Piccola per via delle sue dimensioni che la rendevano, appunto, la più piccola tra le chiese siracusane dedicate alla Santa.
“Secondo lo storico Serafino Privitera, quella chiesetta venne costruita nel 1427 nella contrada medievale di ‘Lu Burdellu’ perchè all’epoca quella era zona di postriboli e taverne. Per la tradizione, il proconsole Pascasio condusse Santa Lucia al postribolo per essere violentata proprio in quell’area. Sede della corporazione dei bottai e dei falegnami nel XVII secolo, la chiesetta aveva un impianto ad aula mononavata, con abside piatta e una piccola sagrestia prospiciente su un giardino. Al suo interno – racconta ancora Fazio – custodiva la pala d’altare raffigurante Santa Lucia con la madre Eutichia in pellegrinaggio alla tomba di Sant’Agata: opera del pittore siracusano Daniele Monteleone”.
In pessime condizioni statiche e con gravi lesioni murali, la chiesetta era già abbandonata agli inizi del ‘900. Venduta nel 1934, venne poi demolita per realizzarvi abitazioni.
Una storia “dimenticata” la cui memoria è testimoniata ancora oggi da quell’edicola votiva.