Sant’Antonio di Padova, si conclude la visita del busto reliquiario con arcivescovo e sindaco

 Sant’Antonio di Padova, si conclude la visita del busto reliquiario con arcivescovo e sindaco

Con l’Eucaristia delle 18:00, presieduta dall’Arcivescovo, Mons. Francesco Lomanto e la concelebrazione di Mons. Giansiracusa, Don Davide Di Mare ed altri sacerdoti, si chiudono le celebrazioni dedicate a Sant’Antonio da Padova, nell’omonima parrocchia della Pizzuta.
La Messa sarà seguita dalla  processione con il Busto Reliquiario nel piazzale antistante la chiesa con cui l’evento sarà chiuso. Alla cerimonia prenderanno parte il sindaco, Francesco Italia, una delegazione della Polizia  Municipale con il Gonfalone della Città, la Polizia, i Cavalieri e de Dame del Santo Sepolcro.
Numerosi i fedeli che, in questi giorni, hanno reso omaggio a Sant’Antonio. Migliaia le candele accese durante questa settimana di preghiera intensa. La chiesa è rimasta sempre illuminata, simbolo di un faro per i fedeli. Fiori, Messe molto partecipate.
Il busto reliquiario di Sant’Antonio di Padova, usualmente custodito nel Santuario di Messina, è arrivato la scorsa settimana, scortato dalla Polizia. Rare le sue missioni in altre città e parrocchie. Siracusa è stata, dunque, un’eccezione.
“Il busto reliquiario è stato realizzato a Padova e richiesto dalla nostra basilica a Messina”, racconta don Mario Magro, rettore del Santuario dedicato a Sant’Antonio nella città dello Stretto. “E’ un busto con l’immagine del bambino Gesù in braccio al Santo, come da iconografia tradizionale. All’interno c’è una reliquia che è ex corpore, ex cute di Sant’Antonio, prelevato nelle ultime ricognizioni sul corpo. Anche la reliquia è un dono della basilica di Padova a Messina. Non va normalmente in giro, in pellegrinaggio, perchè c’è già la basilica di Padova che fa questo, loro sono i custodi del corpo”. Ed anche questa frase spiega l’eccezionalità di queste giornate a Siracusa.
“E’ stata un’accoglienza calorosa – confida don Mario – vedevo le espressioni della gente rivolte al busto, erano tipiche della pietà popolare”. I volontari della parrocchia, gli scout, centinaia di fedeli e devoti. Non è un mistero che in Sicilia sia particolarmente forte il culto di Sant’Antonio. A Messina, ogni anno a giugno, si contano a migliaia le presenze. “Nella storia della Chiesa, lui ha fatto straordinari miracoli. Le piccole e le grandi cose. Per cui nella mentalità popolare è subito divenuto un santo miracoloso, che fa grazie. Ecco allora che devozione e culto crescono all’inverosimile, in ogni parte del mondo. Ed anche in certi Paesi che non sono cristiani si vede gente di altre religioni che venera e onora questo grande Santo. Forse l’unico venerato anche da altre religioni”, spiega ancora il rettore del Santuario messinese di Sant’Antonio di Padova.
Il senso della sua visita a Siracusa? “Sant’Antonio è un messaggero di pace. I suoi insegnamenti sono la via maestra per diventare tutti uomini di pace, artigiani di pace. E sappiamo bene come gli uomini di oggi abbiano bisogno di pace, di una comunità unita e fede”.

 

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