Scerra, risposta a Cna: “Credito d’imposta per il Mezzogiorno, battaglia giusta”
(cs) “Le scelte del governo in legge di bilancio e nel decreto Sud sono una pesante zavorra per la Sicilia. Ho provato con molti emendamenti a rettificare le storture proposte da un Governo che sembra voglia accanirsi contro il Sud”. Così Filippo Scerra (M5S), in risposta alla lettera che Cna ha indirizzato ai deputati siciliani.
I temi richiamati da Cna riguardano la cancellazione del credito d’imposta per il Mezzogiorno, confluito nella Zes unica; le nuove soglie di investimento che poco si sposano con una politica di sviluppo delle aziende del Sud, la cui dimensione è medio-piccola perlopiù. E infine i noti problemi relativi al completamento dei cantieri connessi all’ agevolazione Superbonus 110.
“Già ai primi di ottobre, in Parlamento ho attaccato l’operazione di facciata del ministro Fitto che ha trasformato il credito d’imposta Mezzogiorno in credito d’imposta Zes, con il risultato di eliminare uno strumento utile e consolidato causando enorme danno al nostro sistema produttivo meridionale. Peraltro usando la copertura finanziaria per una Zes enorme che per essere efficace avrebbe bisogno di cifre nettamente superiori. Insomma un disastro.
Ma se proprio si deve usare questo credito Zes, continuo a ribadire in ogni sede che va abbassato il valore minimo di investimento. Una soglia base di 200 mila euro, come sottolinea anche Cna, non consente a decine di migliaia di imprese siciliane di godere di questo beneficio. La nostra proposta di scendere a 100mila euro è stata bocciata dal Governo, ma abbiamo intenzione di ripresentare questa modifica alla legge di bilancio”, anticipa Scerra.
Lo stesso parlamentare siracusano aveva proposto modifiche al decreto Sud che saranno ripresentate in bilancio. “Una relativa alla possibilità di usufruire del credito di imposta anche per investimenti di beni strumentali, non solo per l’acquisto di immobili ed anche in caso di ristrutturazione, ad esempio, di un capannone. Così – sottolinea Scerra – si incentiva il recupero di immobili esistenti e si limita il consumo del suolo”.
Il deputato cinquestelle sa bene come sia anche importante superare il vincolo, imposto dal decreto Sud, per cui Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% dell’investimento agevolato. “L’acquisto di uno stabilimento o la sua ristrutturazione assorbe buona parte dell’investimento di partenza di un’attività produttiva. Fissare limiti significa escludere buona parte dei progetti ed essere scollegati dalle realtà del Mezzogiorno”.
Quanto ai timori di Cna all’approssimarsi della scadenza del Superbonus 110, “continueremo a batterci per permettere a tutte le imprese che hanno investito, la conclusione delle migliaia di cantieri in avanzato stato di realizzazione”, è l’assicurazione di Filippo Scerra. “Un’impresa che crea sviluppo deve poter fare affidamento sullo Stato e sulle agevolazioni varate. E’ un patto che non può essere violato, occorrono quindi risorse e soluzioni”.