Scontri tra tifosi, i nodi critici: deflusso dallo stadio e percorso per uscire dalla città

 Scontri tra tifosi, i nodi critici: deflusso dallo stadio e percorso per uscire dalla città

Il giorno dopo gli scontri tra tifosi a Siracusa, monta l’amarezza per quanto accaduto. Per l’opinione pubblica prevalente è la sensazione che tutto poteva essere evitato. A partire dal divieto di trasferta che doveva essere disposto, alla luce dei rapporti storicamente tesi tra le due tifoserie. In questi casi, è l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive a dare l’indicazione a cui le Questure sono poi tenute ad allinearsi. Dall’Osservatorio, che dipende dal Ministero dell’Interno, non è arrivata nessuna indicazione contraria alla possibilità che i tifosi dell’Acireale seguissero la loro squadra a Siracusa. Magari si sarebbe anche dovuto pensare da Roma ad inviare più uomini a Siracusa, per gestire fisicamente la situazione senza lasciar da sole le esigue forze disponibili sul territorio.
Ed in effetti, all’interno dello stadio non si è respirata particolare tensione e sugli spalti tutto è filato più o meno liscio. Ma è dopo il triplice fischio che la situazione è degenerata. Chi era al De Simone, segnala con sorpresa la scelta operata di far uscire e defluire le due tifoserie quasi in contemporanea. Una situazione che avrebbe favorito la possibilità di provocazioni, agguati e scontri all’esterno. Pioveranno Daspo, da una parte e dall’altra e probabilmente una serie di trasferte vietate per le due tifoserie. La speranza è che non si decida anche di ordinare gare a porte chiuse per il Siracusa che si ritroverebbe così a pagare colpe di facinorosi che poco hanno a che vedere con il calcio e con la passione vera.
Un’altra scelta di ordine pubblico che ha sorpreso è stata quella relativa al percorso seguito per scortare fuori città i tifosi dell’Acireale. Anzichè optare per viale Teocrito e viale Paolo Orsi e quindi l’autostrada (la via più breve) si è seguito un itinerario cittadino più lungo, con strade strette come nella zona di via Antonello Da Messina e via Italia. Probabilmente, essendo giornata lavorativa, si è optato per un percorso lungo vie con minore densità commerciale e traffico. Qualora fosse questa la motivazione, i fatti purtroppo dicono che si sono moltiplicate le occasioni di panico. Diverse attività commerciali della zona, tra sirene e fumogeni, hanno optato per abbassare la saracinesca, mentre i residenti si barricavano in casa per sbirciare con timore dalle finestre. E chi si è ritrovato in strada al momento sbagliato – anche donne e bambini – oggi raccontano dello shock e della paura provata davanti a quelle scene.
E tra gli interrogativi, i soliti: da dove spuntano pietre, bastoni, fumogeni e bombe carta? Purtroppo, nonostante lo sforzo e l’impegno delle forze dell’ordine, la sensazione diffusa in città è che qualcosa non abbia funzionato. E per il nuovo prefetto di Siracusa, subito un aspetto da attenzionare e chiarire con i vertici provinciali. La prossima riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico sarà dedicata alla vicenda.

 

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