Scuola e dimensionamento, Siracusa pronta a dar battaglia per “salvare” la Chindemi

Il “nodo” Chindemi agita la scuola siracusana, alle prese con il dimensionamento scolastico. Le nuove norme porteranno alla perdita dell’autonomia di alcuni istituti che finiranno accorpati ad altri esistenti o si fonderanno per dare vita a nuove istituzioni scolastiche. La conferenza provinciale, nei giorni scorsi, ha dato il suo via libera al dimensionamento in provincia di Siracusa: dieci scuole (si pensava 9, ndr) perderanno l’autonomia, ovvero la dirigenza scolastica. Di queste, tre nel capoluogo. E il comprensivo Chindemi è una di queste, nonostante anche la Seconda Commissione consiliare avesse puntato in prima linea alla deroga per le peculiarità di quell’istituto e del lavoro che si porta avanti tra classi e laboratori. La Conferenza Provinciale ha invece accolto l’idea di fonderla con il Wojtyla (che perderebbe l’autonomia per un discorso relativo agli anni di servizio, tra gli altri criteri, della dirigente).
Finita qui? No, perchè nel frattempo la dirigente del comprensivo Vittorini – con atto deliberato dall’istituto – ha chiesto di accorpare la sua scuola con la Chindemi, che lei stessa (Pinella Giuffrida, ndr) ha diretto per diverso tempo negli anni scorsi.
“Proposta fuori tempo massimo”, tagliano corto dalle istituzioni del capoluogo. Il che non vuol dire attendere gli eventi e la decisione finale dell’Ufficio Scolastico Regionale, al netto delle indicazioni arrivate dalle province siciliane. Anzi, per la Chindemi si muove eccome la politica. Gli uffici del Consiglio comunale di Siracusa stanno contattando la deputazione regionale per un incontro a porte chiusa entro la fine della settimana. Con la loro interlocuzione, il Comune di Siracusa conta di ottenere un appuntamento presso l’assessorato regionale all’istruzione per discutere della vicenda Chindemi – e difenderne l’autonomia – direttamente con l’assessore Turano.
Il sindaco Francesco Italia e alcuni componenti della Seconda commissione consiliare dovrebbero comporre la delegazione siracusana in partenza per Palermo. E se anche quell’incontro non dovesse produrre l’atteso risultato – deroga ed autonomia per il comprensivo Chindemi – pronta la mossa successiva: ricorso al Tar. Il Comune di Siracusa è convinto che per la Chindemi valgano tutte le misure introdotte dal recente decreto Caivano.