Scuola negata al piccolo Damiano: spunta uno spiraglio, interviene il Comune
Il piccolo Damiano potrà andare finalmente a scuola, probabilmente a partire dalla prossima settimana. Sembra essersi, almeno in parte, sbloccata la vicenda del piccolo di tre anni a cui, dopo il riconoscimento del diritto al sostegno da parte dell’Asp di Siracusa, non viene consentito di frequentare la scuola dell’Infanzia. La dirigenza scolastica, seppur disponibile nei confronti della famiglia, attende la nomina della maestra o del maestro che dovrà accompagnare il percorso del bambino. L’Ufficio Scolastico Provinciale non ha ancora provveduto. Il padre ha raccontato a SiracusaOggi.it, nei giorni scorsi, una vicenda paradossale, piena di burocrazia, che non fa che ostacolare e rallentare. Una strada possibile – soluzione tampone- è stata individuata nella nomina, in questo caso l’ente interessato è il Comune, di un assistente Asacom, che per le ore attribuite, può bastare a consentire a Damiano di andare, anche se non a tempo pieno, all’asilo (come si chiamava una volta). Anche in questo caso, non sono mancati i problemi . L’assessorato alle Politiche Sociali aveva, infatti, inizialmente spiegato alla famiglia di non avere più risorse a disposizione: essendo una diagnosi arrivata a metà anno scolastico, il personale era già stato predisposto, a settembre. Ad aprire uno spiraglio è stato un incontro, a quanto pare risolutorio. Il sindaco, Francesco Italia ha seguito la vicenda, insieme all’assessore Conci Carbone e al personale degli uffici di via Italia 105. Domani o giovedì la nomina dell’assistente Asacom per Damiano dovrebbe finalmente essere effettuata. Condizionale, per il momento, anche per scaramanzia. Ma il primo giorno di scuola, dopo tanta attesa, potrebbe davvero essere imminente per il piccolo siracusano. I genitori attendono ad esultare, scappa un sorriso timido, però, seppure amaro, per le immense contraddizioni italiane. Resta, in ogni caso, ancora in sospeso l’aspetto principale di tutta questa vicenda: dell’insegnante di sostegno che potrà consentire al bambino di frequentare la scuola ogni giorno, come tutti i compagnetti, al momento non c’è nessuna traccia, né notizia. Il pressing, a questo punto, va nuovamente indirizzato verso l’Ufficio Scolastico Provinciale, a cui questo passaggio spetta, che ne ha, insomma, il dovere.
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