Scuole al freddo, sorprese dall’inverno: guasti, bollette a tre zeri e riparazioni a metà

 Scuole al freddo, sorprese dall’inverno: guasti, bollette a tre zeri e riparazioni a metà

Il brusco abbassamento delle temperature riporta d’attualità il problema del riscaldamento degli istituti scolastici siracusani. Il prevedibile inverno, coglie impreparate le scuole. In molte classi fa freddo, in alcuni casi anche meno di 6 gradi come, ad esempio, testimoniano foto scattate questa mattina ad un termometro utilizzato solitamente per i controlli anti-covid, alla Raiti di Siracusa. Istituti comprensivi o scuole superiori, cambia poco.
Prendiamo una scuola di nuova costruzione e nuova concezione: il liceo Einaudi di Siracusa. Ha sede alla Pizzuta, grandi spazi e tecnologia. Un’ala della scuola è però al freddo, a causa di una rottura nel blocco riscaldamenti. La sostituzione e riparazione costano circa 10 mila euro, fondi recuperati adesso dalla scuola tra mille acrobazie. Dalla ex Provincia Regionale, che avrebbe la manutenzione degli edifici scolastici superiori, l’unico segno di attenzione verso la vicenda è stata una nota con cui si lamenta l’elevato consumo energetico del liceo. Le bollette sono care, insomma. Una comunicazione per certi aspetti paradossale: il contratto di fornitura elettrica è stato siglato dalla ex Provincia e quella scuola è stata costruita proprio dall’ente che, pertanto, dovrebbe ben sapere che ogni impianto dipende solo dall’energia elettrica. Niente gas, niente fotovoltaico. Sarebbe, allora, il caso di pensare proprio ad un impianto fotovoltaico in modo da arrivare a garantire l’autosufficienza energetica all’istituto.
Il vicino liceo classico, di più datata realizzazione, per riscaldarsi utilizza il “vecchio” sistema con caldaia. Consumi decisamente ridotti e meno problemi con le temperature.
Per gli istituti comprensivi il quadro è aggravato dalla necessità di tenere aperte le finestre, come da circolare ministeriale anti-covid. E così, anche impianti di riscaldamento funzionanti non riescono a mantenere una temperatura accettabile in classe.
Dalla Raiti, la dirigente scolastica Cucinotta ha inviato una nota all’ufficio tecnico del Comune di Siracusa. Una comunicazione che riporta la data di ieri. “L’intervento eseguito presso l’istituto, per il ripristino dei termosifoni lato ex mensa non è stato un intervento risolutivo in quanto ci sono 3 classi sprovviste di radiatori”. E i termosifoni rimessi in funzione, “non garantiscono il corretto riscaldamento dei locali interessati”. Otto classi al freddo anche al comprensivo Giaracà di via Gela. La dirigenza scolastica ha invitato le famiglie a pazientare: è in arrivo un finanziamento cospicuo per intervenire sull’efficientamento energetico dell’istituto. Ma non c’è quasi istituto che non lamenti problemi di questo genere, come se non fossero state effettuate verifiche in avvio di anno scolastico e nelle settimane che precedono l’inverno.
I genitori rumoreggiano. C’è chi ha deciso di lasciare a casa i figli, troppo freddo. O chi li ha dotati di provocatori plaid in cui avvolgersi in classe. “Basterebbe vestirsi a dovere e coprirsi”, ipotizza qualche prof qua e là tra gli istituti. Ma anche per gli insegnanti, il freddo in classe è oggi un problema. Come se non bastasse il covid.

 

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