Scuole dell'Infanzia e asili nido chiusi, Confcooperative Siracusa: "Scelta immotivata"
“La Scuola non è fra i luoghi di maggiore contagio del Covid-19, lo dicono i numeri. È ,piuttosto, presidio di civiltà e di legalità, oltre che luogo di apprendimento e relazioni. Non può subire, se non per documentate ragioni sanitarie, i contraccolpi di intempestive fughe in avanti”.
La posizione di Confcooperative Siracusa, è chiara, così come la richiesta rivolta ai sindaci del territorio che hanno adottato misure più stringenti rispetto ai DPCM e alle ordinanze regionali in vigore, ordinando la chiusura anche delle scuole dell’ Infanzia e degli asili nido. Scelta assolutamente non condivisa.
Si tratta di servizi che oltre di indiscusso valore pedagogico ed educativo, sono ausilio imprescindibile a moltissime famiglie,che in loro trovano supporto e collaborazione nell’accudimento dei bimbi ( non autosufficienti ed autonomi ovviamente), potendo così proseguire la propria attività lavorativa, sapendo di aver affidato i propri figli a luoghi sicuri e sereni.
Confcooperative Siracusa riconosce che quello in corso è un momento drammatico, in cui però si rischia di fare scelte sbagliate per evitarne di peggiori. Momento in cui ogni amministratore responsabile e animato da autentica passione vorrebbe non essere mai stato eletto.
L’invito che parte con forza,rivolto ai sindaci che hanno disposto le chiusure, è dunque quello di riconsiderare tali decisioni,tenendo presente che il monitoraggio dei contagi ha reso evidente che la scuola non è fra i luoghi di maggior contagio, a riprova che le misure di contenimento e distanziamento attuate si sono dimostrate efficaci,aspetto ancor più evidente nell’ambito dei servizi alla prima infanzia, asili nido e scuole dell’infanzia, dove si è documentato scientificamente che le occasioni di contagio sono realmente in percentuale bassissima.
Il presidente di Confcooperative Siracusa, Enzo Rindinella esprime forti perplessità sul comportamento dei sindaci che hanno optato per la chiusura tout court. “Vogliono essere prime donne-sbotta – come se chiudere per primi le scuole o gli asili desse diritto a chissà quale premio. Quello che non si riesce a comprendere- prosegue Rindinella- è che un allentamento della tensione sociale sarebbe la strada maestra da seguire per stemperare gli animi” . Rindinella evidenzia poi un altro aspetto. “Il fatto che i primi cittadini siano responsabili sanitari del proprio territorio- chiarisce il presidente di Confcooperative Siracusa- non concede loro alcun diritto di decisioni del genere, senza grave motivo sanitario e in assenza di dati scientifici evidenti.
Un’ amministrazione coscienziosa, del resto – conclude Rindinella- salvaguarda il suo tessuto socio-economico a 360 gradi”.