Sea Watch, scintille tra i sindaci di Augusta e Siracusa: “fai politica”, “penso alle persone”
“Scintille” tra i sindaci di Augusta, Cettina Di Pietro e Siracusa, Francesco Italia sulla questione accoglienza ai migranti e, in particolar modo, sulla vicenda legata al destino della Sea Whatch 3 e dei suoi passeggeri. I due primi cittadini non se le mandano a dire. Molto distanti le rispettive posizioni sulla delicata vicenda, con le sue mille sfaccettature. La prima cittadina di Augusta, destinataria di un atto probabilmente intimidatorio (qualcuno ha tagliato i pneumatici della sua auto), punta l’indice contro Italia e lo accusa, senza usare mezzi termini, di fare,nonostante non abbia competenze sui porti, politica sulla pelle dei 47 migranti che si trovano a bordo dell’imbarcazione, da questa notte ancorata nelle acque a ridosso della Targia. “Augusta-tuona il sindaco Di Pietro- è stata il primo punto di sbarco dal primo all’ultimo giorno. Tutti coloro i quali oggi si svegliano solidali, quando chiedevo aiuto, con ogni mezzo a mia disposizione, non hanno mosso un dito. In prima persona ho condotto battaglie, anche quando chiedevo supporto per minori non accompagnati , senza che nessuno si mostrasse pronto . Che adesso si punti l’indice contro Augusta- prosegue Cettina Di Pietro – non è accettabile”. Poi passa alle responsabilità che attribuisce in maniera specifica al sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Non può non sapere- spiega Di Pietro- che l’ex sindaco, Giancarlo Garozzo, di cui era il vice, si vantava di aver detto all’ex ministro Angelino Alfano che Siracusa non poteva accettare sbarchi, vista la vocazione turistica del porto. Come mai- domanda la prima cittadina di Augusta- quando chiedevo aiuto il nostro attuale sindaco si voltava dall’altro lato?” Infine un riferimento alle competenze. “Io non faccio speculazione politica- prosegue Di Pietro. Da sindaci non abbiamo giurisdizione sui porti.Italia sa che le sue competenze non riguardano quell’ambito eppure si mette avanti”. Pronta la replica di Italia, che esprime, come premessa alle sue considerazioni, solidarietà ” alla collega per il vile atto subito”. Poi il primo cittadino entra nel merito delle dichiarazioni rilasciate questa mattina da Cettina Di Pietro in diretta su FM ITALIA. “Mi dispiace- esordisce Italia- che mi si muova l’ accusa di utilizzare la vita di esseri umani per fare politica. Il sindaco di Augusta forse non sa che nel 2013 Siracusa fu investita da un’importante ondata di sbarchi. Arrivavano in un giorno tanti migranti quanto nell’intero anno precedente. All’epoca, l’assessore alla Protezione Civile Maria Grazia Cavarra prestava personalmente soccorso durante gli sbarchi. Fino agli inizi del 2015 si è sviluppato a Siracusa un sistema di accoglienza ,modello poi esportato, grazie all’ottimo lavoro dell’allora prefetto Armando Gradone, dell’allora sindaco, Giancarlo Garozzo e delle associazioni di volontariato. So benissimo di non avere giurisdizione sui porti-puntualizza Italia- e che non è in mio potere fare attraccare una nave. Mi dispiace che una giurista come Cettina Di Pietro pensi che qualcuno voglia fare politica su temi che vengono molto prima della politica. Io-dice ancora Italia- non sto parlando della politica nazionale sui flussi migratori, che peraltro non condivido. Sto parlando di esserei umani che da giorni sono sul ponte di una nave. Le mie dichiarazioni vengono dall’attenzione che ho nei confronti di quegli esseri umani. Ci sono cose che vengono molto prima e chi pensa che un sindaco possa fare politica su questo, si inserisce in un mediocre ed infimo dibattito politico” . Infine il sindaco di Siracusa si dice “molto soddisfatto per il primo passo compiuto, visto che dalle 3 di questa notte la nave è all’ancora in contrada Targia. Ci sono dei minori su quella nave, delle persone, non mi interessa da dove provengano . Noi siamo pronti a dare loro l’ assistenza di cui hanno bisogno. Qualunque altra dichiarazione ai fini strumentali non mi interessa”