Siracusa bocciata in ambiente, tutto tranne che una città green: i dati di Legambiente

Siracusa bocciata in ambiente. La pagella “verde” redatta da Legambiente relega ai margini della classifica proprio il capoluogo aretuseo: “Siracusa, penultima, non risponde a nessuna domanda da due anni”, spiegano dall’associazione ambientalista.
Il rapporto di Legambiente si chiama Ecosistema Urbano e vede al primo posto Trento, ultima Catania. Siracusa fa registrare tante pessime performance con in più l’incapacità di dare risposte ai quesiti ambientali del questionario.
Qui i dati relativi a Siracusa.
Sono 18 gli indicatori presi in considerazione da Ecosistema Urbano e che coprono sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.I punteggi assegnati identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno dei 18 indici considerati). Nel computo complessivo va considerata poi l’assegnazione di un “bonus” per le città che si contraddistinguono in quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, modal share. Il bonus è pari a un terzo del peso complessivo degli indicatori che si riferiscono all’ambito prescelto.
Nel nostro Paese la situazione continua a rimanere preoccupante: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, l’Italia aveva avuto nel 2016 il primato fra gli Stati della Ue per morti premature da biossido di azoto e da ozono, rispettivamente 14.600 e 3.000.




Siracusa. Cinque detenuti a lavoro (gratuitamente) in due scuole: “giustizia riparativa”

Cinque detenuti del carcere di contrada Cavadonna, a titolo gratuito, si occuperanno di pulizia, giardinaggio, piccoli lavori di manutenzione al liceo scientifico “Einaudi” e al liceo classico “Gargallo”. Il progetto, che rientra nell’ambito del progetto Legalità promosso dalla Caritas diocesana, è stato presentato da Felicia Cataldi, psicologa del carcere di contrada Cavadonna, dal direttore dell’Ufficio esecuzione penale esterna, Stefano Papa, dal direttore della Caritas don Marco Tarascio e dalle dirigenti scolastiche Maria Grazia Ficara e Teresella Celesti.
“Siamo passati come Caritas da un percorso assistenziale ad un percorso di integrazione all’interno della società – ha spiegato don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana -. Un momento di riabilitazione all’interno della società: la Caritas sta cercando di aiutare i detenuti a reintrodursi nella società. Con il liceo Gargallo abbiamo già fatto degli incontri sulla giustizia riparativa, chi si mette a servizio a servizio della società dopo aver commesso un reato per cercare di riparare al danno causato”.
“Questo progetto nasce dall’articolo 20 ter dell’ordinamento penitenziario che prevede che il detenuto possa avanzare richiesta a titolo volontario e gratuito nell’ambito di progetto di pubblica utilità – ha spiegato Felicia Cataldi, responsabile dell’area trattamentale del carcere di contrada Cavadonna -. Questi detenuti sono persone che lavorano all’interno dell’Istituto penitenziario. Hanno svolto un cammino, per i quali è stato programmato un percorso che prevede attività all’esterno. Il detenuto sceglie di prestare propria attività a favore della collettività svolgendo un’attività risarcitorie e la comunità si fa carico di quest’opera di rieducazione”.
Il direttore Papa ha spiegato che l’Ufficio esecuzione penale esterna guarda all’analisi della vita sociale del detenuto: “Definiamo il profilo, la vita del detenuto anche precedentemente al reato commesso, e guardiamo a quello che può diventare dopo che termina la pena. E’ fondamentale la rieducazione”.
Un concetto sul quale si sono soffermate le due dirigenti che accoglieranno i cinque detenuti: “Le scuole sono le strutture culturalmente attrezzate per il reinserimento sociale – ha spiegato Teresella Celesti -. In questo periodo storico dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo, dobbiamo riappropriarci di umanità. Ai detenuti chiediamo solo il loro nome e cosa vogliono dalla vita”. “Per noi è un’occasione unica – ha detto Maria Grazia Ficara -. Per parlare di carcere, giustizia ed educare la cittadinanza, non in astratto. Dobbiamo tornare ad essere umani”.
I detenuti avranno anche la possibilità di incontrare gli studenti nel corso di una serie di incontri organizzati per dare la loro testimonianza.




Siracusa. Cinque detenuti lavoreranno a scuola: al Gargallo ed all’Einaudi

Cinque detenuti del carcere di contrada Cavadonna lavoreranno in due licei siracusani. L’intesa sarà siglata domattina, alle 10.00, al liceo classico “Tommaso Gargallo” di via Luigi Monti a Siracusa.
Attività di lavoro di pubblica utilità che vedrà impegnati i detenuti al liceo scientifico “Einaudi” e al liceo classico “Gargallo”. I detenuti si occuperanno di pulizia, giardinaggio, piccoli lavori di manutenzione. L’accordo rientra nell’ambito del progetto Legalità promosso dalla Caritas diocesana.
Alla firma domani saranno presenti il direttore del carcere Aldo Tiralongo, il direttore dell’Ufficio esenzione penale esterna Stefano Papa, il direttore della Caritas don Marco Tarascio e le dirigenti scolastiche Maria Grazia Ficara e Teresella Celesti.




Auto elettriche: la provincia di Siracusa seconda in Sicilia per numero di vetture

L’elettrico è il futuro della mobilità e pian piano sembra prendere piede anche nel siracusano. Secondo l’analisi di Facile.it su dati Aci, a dicembre 2018 le autovetture elettriche e ibride presenti nella provincia di Siracusa erano 716, vale a dire lo 0,27% del totale. La percentuale, seppur bassa rispetto al valore nazionale (0,66%), vale comunque il secondo posto nella graduatoria siciliana. Il dato relativo alla provincia di Siracusa migliora se si considerano anche le altre tipologie di alimentazione più sostenibili per l’ambiente, ovvero quelle a Gpl e a metano. Sommando queste alle elettriche e ibride si arriva, complessivamente, a poco più di 9.680 vetture, ovvero il 3,7% del totale parco auto circolante nella provincia.
Al primo posto della classifica siciliana (auto elettriche) si posiziona la provincia di Ragusa, dove lo 0,28% delle automobili è elettrico/ibrido. Poi Siracusa (0,27%) e quindi, a chiudere il podio, Palermo (0,25%).
Attardate le province di Catania (0,15%), Messina (0,14%) e Trapani (0,13%). Un doppio primato negativo, infine, spetta alle restanti province siciliane: Caltanissetta (0,09%), Agrigento (0,07%) ed Enna (0,06%) che guadagnano non solo le ultime posizioni della classifica regionale ma anche gli ultimi tre posti in quella nazionale.




Calcio a 5 femminile, Serie C. Primo brindisi per il Santa Lucia, 8-1 sull’Erice

Troppo Santa Lucia per l’Erice che è uscito sconfitto dal Palalobello per 8-1. Le ragazze di Tiziana Blandini dilagano nel secondo tempo, dopo una prima frazione di gara con il freno a mano tirato. In vantaggio con Barbarino, si sono poi fatte rimontare con una sfortunata autorete di Simona Guardo.
Ma dallo spogliatoio esce un altro Santa Lucia, concreto e determinato. In rapida successione arrivano così le reti di Guagenti (2), Verdibello (2), Barbarino, Guagenti e Guardo. Centrati anche 3 pali. Poco da fare per l’Erice, capace di reggere solo un tempo.
Soddisfatta a fine gara Tiziana Blandini. “Era importante vincere ma sono contenta soprattutto per le risposte e per la reazione che la squadra ha saputo fornire in campo”.
Prossimo impegno, domenica 27 ottobre in casa del Futsal Ragusa.




Siracusa. Nuovo direttivo per Arcigay: Simone Maiorca presidente, prende il posto di Caravini

E’ Simone Maiorca il nuovo presidente di Arcigay Siracusa. Armando Caravini cede, dopo sette anni di mandato, il testimone al suo ultimo vice presidente. il nuovo direttivo è quindi composto , oltre al presidente Maiorca, dal vice Angelo Carbona e da Nat Osman, Carmen Fiducia, Alba Bellofiore, Alessandro Augello. Confermate Maria Vittoria Zaccagnini e Lucia Scala, figure storiche di Arcigay Siracusa. L’Ufficio Stampa è affidato alla giornalista Alessia Zeferino. <Vogliamo restituire all’associazione una relazione vera con l’intera comunità – dice il neo presidente Maiorca – come vogliamo che sia la comunità LGBT la vera protagonista di questo mandato e che sia il volano di un nuovo approccio culturale e psicologico a noi stessi. Arcigay Siracusa non può discostarsi della valenza, anche simbolica, di una città come Siracusa che negli anni ha dimostrato la capacità di apparire trasversale ed ideale e pensiamo che anche l’associazione debba sentirsi parte di questa sfida. Ecco perché – conclude Simone Maiorca – lavoreremo per fare di Arcigay Siracusa un riferimento di libertà LGBT nel mediterraneo: inizieremo stabilendo rapporti strutturati con le associazioni  LGBT in Tunisia non dimenticando le altre importanti realtà presenti nel territorio che negli anni tanto hanno fatto>.




Ippica. Appuntamento con il trotto domani all’Ippodromo del Mediterraneo

Appuntamento con le corse al trotto martedì 22 ottobre, all’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa. Inizio del convegno alle ore 14:35 con la prima delle sette corse in programma. Il centrale, abbinato al Premio Atletica Leggera, sesta competizione in palinsesto ippico, chiama al confronto i cavalli di 5 anni oltre sui 1600 metri per un qualitativo invito. Vuitton Ferm vince e convince ultimamente e esprime una forma capace di farlo diventare protagonista della gara. Le alternative sono Pato Effe che conosce bene il traguardo siracusano e sa come vincere. In forma anche Viele Liebe, Train Again, Vis Di Girifalco e il regolare e generoso Ungaretti Ors.
Apertura affidata, invece, ad una reclamare con giovani cavalli di 3 anni sul miglio. Qui, particolarmente atteso è Attila che ritorna sull’anello siracusano con ottima forma. Tra i più affidabili Anastasia Grif e Assisi Pax.
Nella condizionata abbinata alla seconda corsa in programma, impegnati i cavalli di 3 anni sul miglio. Dovranno battere il favorito Ale D’Effe. Hanno chance anche Athena Gifont, Antigone Rab, Alvise Rab e il veloce Angelo Dipa.




Quindicenne si impicca in casa: tragedia ad Augusta, corpo rinvenuto dal padre

Tragedia ieri pomeriggio ad Augusta. Una quindicenne si è tolta la vita impiccandosi ad una porta di ferro della sua abitazione, utilizzando una corda. A rinvenire il corpo senza vita della ragazzina sarebbe stato il padre, rientrando in casa. L’adolescente, che viveva con il papà e con la compagna dell’uomo, non avrebbe lasciato alcun biglietto che possa spiegare le ragioni che l’hanno spinta all’estremo gesto. Sul posto, dopo la macabra scoperta, i carabinieri della Compagnia di Augusta. La Procura della Repubblica ha disposto l’ispezione cadaverica sul corpo della giovane. Non è escluso che la magistratura possa disporre anche l’autopsia.




Sorpresa al Ciapi di Priolo: barbagianni si intrufola nei bagni, incappucciato e salvato

“Ospite” inatteso al Ciapi di Priolo: un esemplare di barbagianni. Il rapace sarebbe riuscito ad entrare da una finestra semiaperta del bagno, spaventando una addetta alle pulizie che in quel momento si trovava nei paraggi. Spaventato a sua volta, e disorientata, il volatile ha iniziato a sbattere contro le pareti e le porte, cercando di guadagnare una via di fuga. Un movimento continuo che rischiava di procurare seri traumi al barbagianni.
Provvidenziale l’intervento di un operatore del Ciapi, Michele Bianca. “Ho usato un camice per catturarlo ed evitare che continuasse a sbattere. Lo abbiamo portato all’esterno e, appena scoperto, è subito volato via. Certo, non è stato molto collaborativo: nonostante il buio causato dal camice avrebbe dovuto calmarlo, è riuscito comunque a beccarmi la mano, causandomi una piccola ferita. Fa nulla, contento sia andata bene a lui ed a noi”.




Una scuola sotto sfratto, monta la protesta da Pachino a Siracusa: salvate il Bartolo

Tra i quasi 400 studenti che protestano per la mancanza di sicurezza all’interno delle scuole superiori di Siracusa, c’erano anche i ragazzi del Bartolo di Pachino. Il loro è un caso incredibile: la scuola ha ricevuto lo sfratto esecutivo. La ex Provincia Regionale non paga da tempo il canone di affitto e la proprietà dell’edificio ha deciso di far sloggiare la scuola.
Davanti agli uffici della Prefettura, hanno reclamato il diritto allo studio. Sono oltre seicento gli studenti che frequentano la sede centrale del Bartolo, divisi in trenta classi con più indirizzi (Liceo Classico, Scientifico, delle Scienze Umane, Scientifico Tecnologico) nello stabile di via Aldo Moro. La ex Provincia non è riuscita a pagare affitto per quasi 400mila euro. A causa della morosità che si trascina da quattro anni, il Tribunale di Siracusa si è pronunciato a favore della proprietà disponendo, con ordinanza, lo sgombero dell’edificio e fissando per il prossimo 23 ottobre il termine ultimo per il rilascio dell’immobile di via Moro.
A pochi giorni dalla “beffa”, lunedì 21 ottobre assemblea d’Istituto alla quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti del Libero Consorzio, i deputati (regionali e nazionali) del territorio, il Comune e i proprietari.
Nei giorni scorsi la vicenda è approdata a Palermo. A occuparsi del caso è stata la V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars. Le risposte ci sono state: il bilancio del 2020, per fronteggiare la situazione, potrebbe prevedere una somma a favore dei proprietari pari a duecentomila euro. Ma i tempi sono da loro considerati troppo lunghi (si parla della prossima primavera), mentre da subito c’è da garantire la prosecuzione delle attività scolastiche per seicento alunni. Difficile da seguire anche la strada di altri plessi disponibili: sul territorio non esistono stabili capaci di contenere la popolazione scolastica della sede centrale del “Bartolo” che conta anche laboratori, palestre, un’aula magna e uffici amministrativi.
L’annunciato sfratto rischia di mettere in ginocchio le attività della scuola. Da qui l’avviata protesta degli studenti e delle loro famiglie, e l’accorato appello del Dirigente Scolastico, prof. Antonio Boschetti, e del Consiglio d’Istituto alle Istituzioni per una pronta soluzione del problema.
Non è purtroppo un caso isolato. Rischiano un altro sfratto esecutivo anche le scuole siracusane ospitate nell’edificio di via Pitia. Il motivo? Sempre lo stesso. Niente soldi per l’affitto.