Sos Borgata, quartiere soffocato dal degrado. La Cgil: “La colpa non è degli stranieri”

Si moltiplicano le voci in difesa della Borgata, rione storico di Siracusa in cerca di rilancio. Anche la Cgil con la Camera del Lavoro che ha sede nel quartiere lamenta il crescente degrado socio-ambientale che, secondo il sindacato, non può più essere ignorato dalle istituzioni.
“Ogni giorno – spiegano dalla Cgil – riceviamo segnalazioni dai nostri iscritti che abitano o lavorano nella zona. La situazione è ormai al limite della sostenibilità”. In molti puntano il dito contro la variegata ed ampia comunità straniera, composta in particolare da extracomunitari. Una ricostruzione che il sindacato non condivide. “Sono una risorsa per la comunità. Il vero problema è la cronica assenza di politiche pubbliche capaci di affrontare con serietà il degrado del quartiere”.
Tra le criticità lamentate ci sono illuminazione insufficiente, verde abbandonato, raccolta dei rifiuti irregolare, carenze nei servizi igienico-sanitari. A tutto ciò si aggiunge la marginalità sociale di molti extracomunitari, spesso vittime di sfruttamento e caporalato.
“La somma di questi fattori – spiega Enzo Vaccaro (Cgil) – genera un malessere diffuso che colpisce indistintamente italiani e stranieri. Le risposte non possono essere solo securitarie o escludenti: il contrasto al degrado passa attraverso i diritti, l’integrazione e l’equità sociale”.
Per questo dalla Cgil chiedono con urgenza l’apertura di un Tavolo di Lavoro Permanente con Comune, enti competenti, associazioni, volontariato e rappresentanze di quartiere, per definire un Piano straordinario per la Borgata. Cosa mettere dentro il piano? “Controlli contro lo sfruttamento, politiche abitative inclusive, mediazione linguistica e rigenerazione urbana.
“La Borgata – conclude Vaccaro – merita di tornare a essere un quartiere vivo, accogliente e dignitoso. La Cgil è pronta a fare la sua parte, ma serve un impegno forte e concreto da parte delle istituzioni”.




Bonomo fa da pontiere nel litigioso Pd: “Ritrovare unità per contrastare la malapolitica”

In un momento di forte tensione interna al Partito Democratico siracusano, arriva l’intervento di Mario Bonomo che invita il gruppo dirigente a un cambio di passo deciso, ritrovando unità davanti ad un nemico comune esterno. “Il Pd ha oggi la necessità, soprattutto alla luce delle recenti vicende di cronaca politica provinciale, di superare conflittualità laceranti e di ritrovare il suo ruolo di faro del centrosinistra siracusano, oltre che di censore integerrimo delle nefandezze politiche che si stanno consumando sulla pelle dei cittadini”. Secondo Bonomo, dietro la costituzione di un presunto “nuovo centro” si celerebbe infatti un “comitato politico-elettorale clientelare che, con scientificità, ha permeato le amministrazioni di alcuni comuni, incluso il capoluogo, occupando contestualmente ruoli apicali nelle principali società partecipate”. Parole che richiamano le denunce pubbliche del senatore Nicita sull’uso disinvolto del potere e sulle commistioni tra enti pubblici. “Non possiamo non allarmarci – osserva Bonomo – di fronte al rischio che simili pratiche si replichino in altri territori”.
Ma per trovare pace dentro al litigioso Pd siracusano servono “generosità e coraggio” da parte delle varie anime interne. E potrebbe tornare utile, secondo Mario Bonomo, una piattaforma politico-programmatica chiara e condivisa, fondata sulla priorità del campo largo e sul rifiuto netto di accordi trasversali o giochi di potere. “Smettiamola di parlare ai nostri ombelichi – incalza – è il momento di guardarsi in faccia. C’è bisogno di una forte spinta unitaria e di un gruppo dirigente capace di dire no a sotterfugi personalistici che compromettono il ruolo del Pd”. Ecco il ruolo del Pd. Bonomo non ha dubbi: “fare opposizione dura alla malapolitica”.




Comuni con ampi territori, 470mila euro per Noto. Soddisfazione di Gennuso (FI) e Auteri (DC)

Noto è l’unico comune della provincia di Siracusa a beneficiare della ripartizione di contributi regionali destinati ai Comuni con ampie superfici territoriali. In totale, sono sei gli enti pubblici individuati dalla Regione. “Noto riceverà un contributo di 470.368 euro”, conferma il deputato regionale Riccardo Gennuso (FI). “Questi fondi potranno essere destinati alla gestione dei servizi ordinari, dalla manutenzione delle strade alle attività di supporto all’intero territorio”, aggiunge commentando l’approvazione dell’ultima manovra finanziaria della Regione.
I requisiti richiesti prevedevano una superficie superiore a 250 chilometri quadrati, almeno una frazione e il fatto di non essere capoluogo di città metropolitana o di libero consorzio comunale. Oltre a Noto, gli altri Comuni che ne beneficeranno sono: Caltagirone e Ramacca in provincia di Catania, Monreale in provincia di Palermo, Mazara del Vallo in provincia di Trapani e Modica in provincia di Ragusa.
“Il provvedimento inserito nella manovra finanziaria – aggiunge Gennuso – conferma l’attenzione del Governo Schifani verso i Comuni che devono affrontare sfide demografiche e territoriali, permettendo loro di garantire servizi efficienti e il benessere della comunità”.
Per il deputato regionale Carlo Auteri (DC) si tratta di una misura “che riconosce i costi aggiuntivi di chi amministra territori vastissimi”. L’esponente della Democrazia Cristiana ringrazia il presidente della Commissione Bilancio (Dario Daidone) “per aver sostenuto un percorso che oggi porta un beneficio diretto ai cittadini. È la dimostrazione che quando si lavora insieme con responsabilità e visione, i risultati arrivano. Per Noto – conclude Auteri – queste risorse significheranno manutenzione delle strade, cura delle aree rurali, sicurezza dei territori e servizi più efficienti nelle frazioni. Non parliamo di cifre astratte, ma di risposte pratiche alla vita quotidiana dei cittadini. Continueremo a vigilare perché ogni euro venga impiegato bene e velocemente”.




Quanto è dolce la prima vittoria, nel sorriso di Turati si sciolgono (alcune) tensioni

Il sorriso che scioglie finalmente cinque settimane di sconfitte e tensioni. La prima vittoria del Siracusa ha quasi un potere taumaturgico sull’umore della truppa di Turati. Non che siano stati risolti d’incanto tutti i problemi, ma certo diventa un pò più semplice affrontarli. Il mantra, insomma, resta ancora “lavoro, lavoro, lavoro” pure se in una settimana in cui si gioca ogni tre giorni.
Fatta salva la vittoria, i primi tre punti, la prima gara con due gol segnati per il Siracusa, restano sul taccuino delle “cose da fare” i soliti appunti. A cominciare dalla necessità di migliorare la tensione difensiva, fase in cui errori e distrazioni – a volte apparentemente banali – segnalano momenti di cortocircuito. Il centrocampo azzurro vive per il momento una fase ibrida, votato più a tenere alta la pressione sulla trequarti avversaria meno a contenere o creare gioco. Quanto alla fase offensiva, il gran possesso palla non si traduce in occasioni a grappolo e gol. Anzi, su quel fronte si fatica.
Ora, non mancano indicazioni positive. Cresce l’intesa e l’amalgama del collettivo, insieme alla corsa. E le intuizioni di Guadagni e Valente sono utili risorse per illuminare la profondità. Quando Parigini troverà la migliore condizione, potrebbe diventare il naturale terminale finale delle loro giocate con cui – tra i pochi – saltano l’uomo e scartano difese.
“Abbiamo fatto una grandissima partita, con uno spirito veramente importante. Al cospetto di una delle squadre che ha tirato di più in porta nei tre gironi, devo dire che i miei ragazzi sono stati splendidi”, dice non senza ragione Marco Turati. “Abbiamo spinto forte, abbiamo recuperato tantissimi palloni, abbiamo giocato anche bene nonostante ci fosse tantissima pressione sopra di noi”. Il palo di Capanni sembrava una iattura, poi la buona sorte ha deciso di occuparsi anche del Siracusa.
Menzione speciale per Puzone. “E’ un ragazzo che ha sofferto tanto, perché contro il Monopoli aveva sbagliato un gol facile, perché aveva avuto indecisione durante la gara e c’era qualche mugugno. Mattia ha grandissima personalità e si merita questa grandissima soddisfazione, insieme a tutti i suoi compagni”, vuol precisare il tecnico azzurro.
A proposito di singoli, attesa per le condizioni di Contini uscito per una botta alla caviglia. Il Siracusa conta di poterlo recuperare già per la partita di domenica con il Cosenza. Sarebbe un recupero prezioso, vista anche la propensione a sradicare palloni. In caso, Capanni ha mostrato di essere pronto alla bisogna.




Rifiuti, proseguono i controlli a Siracusa: scoperti 293 evasori Tari, 28mila euro di sanzioni

Proseguono i controlli della Polizia Municipale in materia ambientale. Le azioni condotte dall’8 al 20 settembre in 28 tra strade, vicoli e piazze della Borgata hanno portato all’emersione di 293 utenze Tari “fantasma” e 27.388 euro di sanzioni elevate.
Gli agenti, con appostamenti, sopralluoghi e controlli porta a porta, hanno concentrato l’attenzione soprattutto sull’abbandono di rifiuti e sulla regolare iscrizione all’anagrafe Tari. I 293 utenti irregolari sono risultati privi dei mastelli consegnati dalla Tekra e incapaci di dimostrare il pagamento della tassa rifiuti. Al contrario, 676 famiglie sono risultate perfettamente in regola.
Parallelamente, insieme al personale Tekra, è stata avviata un’azione di verifica sul corretto conferimento: 499 sacchetti abbandonati sono stati ispezionati alla ricerca di indizi sugli autori. Da qui sono scattate 100 sanzioni, per un importo complessivo di 16.700 euro. Complessivamente, nel mese di settembre sono stati emessi 164 verbali.
“I risultati di queste due settimane dimostrano che l’azione di contrasto alle irregolarità ambientali sta producendo effetti concreti”, sostengono il sindaco Francesco Italia e l’assessore alla Polizia municipale Sergio Imbrò. “È un lavoro complesso che richiede la collaborazione di tutti: istituzioni, operatori e cittadini. Al di là dei numeri, l’obiettivo è sensibilizzare al rispetto delle regole per avere una città più ordinata e decorosa. A ciascuno chiediamo senso civico e responsabilità”.
La Municipale annuncia che i controlli proseguiranno senza sosta, in stretta sinergia con i settori comunali competenti e con Tekra, per contrastare evasione e inciviltà.




Sospiro di sollievo, ritrovato ad Avola il 15enne Antonino: sta bene

E’ stato ritrovato il 15enne Antonino che da ieri mattina aveva fatto perdere le sue tracce. Si era allontanato da una struttura di cui è ospite, senza farvi rientro. Al momento dell’allontanamento indossava un pantaloncino di colore nero, giacca scura della tuta con maniche lunghe ed una fascia sulla fronte. La Questura di Siracusa ha raccolto la denuncia e si è subito impegnata nelle ricerche, concentrate tra Avola e Noto. Sui social, il papà del 15enne ha pubblicato un appello. Poi, ad ora di pranzo, la buona notizia: è stato trovato. Era ad Avola, in compagnia di amici. Sta bene ed è stato condotto in commissariato per le formalità di rito. Sospiro di sollievo anche per i familiari, dopo ore cariche di tensione.




Nel covo, un arsenale da guerra. Arrestato un latitante ricercato per rapina

La Polizia ha messo fine alla latitanza di un 35enne di Lentini. Era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Catania. L’uomo, classe 1990, dovrà scontare adesso una pena di 9 anni, 3 mesi e 29 giorni di reclusione per una serie di rapine messe a segno ai danni di anziani, aggrediti all’interno delle loro abitazioni.
Sino all’arresto, aveva fatto perdere le sue tracce. Si nascondeva in un appartamento trasformato in un vero e proprio bunker domestico, collegato a un’altra abitazione nella disponibilità di un familiare. I due appartamenti erano connessi da un sistema di passaggi che consentiva spostamenti rapidi e sicuri. Per comunicare, l’uomo si era dotato di un interfono a circuito chiuso, in modo da eludere eventuali intercettazioni.
Non mancavano i comfort: oltre a sofisticate apparecchiature informatiche, all’interno del covo erano presenti smart TV e console per videogiochi, strumenti che rendevano più “sostenibile” la lunga permanenza in casa durante la latitanza.
Il blitz degli agenti del Commissariato di Lentini ha permesso di fare una scoperta ben più inquietante. All’interno di una finta parete, accuratamente occultati, sono stati rinvenuti 2 kalashnikov con sei caricatori, 2 pistole semiautomatiche, 1 revolver, 1 pistola ad aria compressa, 1 fucile a pompa calibro 12, oltre 400 cartucce di vario calibro. Un vero arsenale, capace di armare un commando.
Secondo gli investigatori, il 35enne contava su una rete di fiancheggiatori che lo avrebbe aiutato a mantenere una latitanza relativamente tranquilla. Restano da chiarire non solo le modalità con cui l’uomo sia riuscito a procurarsi un simile quantitativo di armi, ma anche l’eventuale utilizzo che ne avrebbe potuto fare.
L’arresto rappresenta l’epilogo di una mirata attività d’indagine condotta dai poliziotti del Commissariato di Lentini, che, insospettiti da alcuni movimenti anomali negli appartamenti, hanno stretto il cerchio fino alla cattura.
L’uomo, una volta sorpreso e ammanettato, è stato tradotto in carcere.




Arriva la scintilla, il Siracusa ribalta il Potenza: 2-1

Chissà se è la scintilla di cui parlava Turati. Di sicuro è la prima vittoria del Siracusa che ha rischiato di perdere ma che ha poi trovato la testa di Puzone per una rimonta che fa felici i 3020 spettatori del De Simone. Finisce 2-1, dopo 7 interminabili minuti di recupero. Di Valente, con la complicità del portiere Alastra, e di Mattia Puzone le reti che in tre minuti ribaltano il vantaggio degli ospiti, arrivato un pò a sorpresa dopo tanto Siracusa.
Riconfermato l’undici di Crotone. La partenza di Candiano è compagni è subito decisa anche se l’infortunio di Contini al 14 costringe la panchina azzurra al primo cambio: dentro Capanni. Al 18 Valente finta il tiro al volo in area su una sponda di testa, si aggiusta il pallone e calcia di sinistro: alto sopra la traversa. Al 21 è Guadagni, attivo come sempre, a sfiorare il gol del vantaggio ma la deviazione di testa su invito di Valente non è perfetta. Sulla ripartenza, disimpegno errato di Farroni e rete del Potenza, annullata dall’arbitro che fischia un fallo. Tanto azzurro nel primo tempo. Al 23 contatto sospetto in area su Gudelevicius. Chiesto il check con il Fvs. Il tocco sul piede di appoggio del centrocampista del Siracusa pare netto al replay, ma niente penalty. Al 32 check a parti invertite con Castorani a terra in area azzurra. Anche in questo caso, no penalty
Nel finale di primo tempo, Capanni di forza trova la conclusione. Si distende il portiere e blocca in due tempi. Al 43 prima traccia del Potenza, con Petrungaro che avanza e tira. Solo angolo. Si chiude così il primo tempo.
Nella ripresa ancora Siracusa. Al 47 bella giocata in area di Capannni, la palla centra il palo. Al 48 sembrano tornati i soliti fantasmi: pallone regalato ai rossoblu, a tu per tu con Farroni. Conclusione di Bruschi parata da Farroni. Ma che errore. Inizia la girandola dei cambi, con il Potenza ridisegnato per provare a pungere di più. E il piano degli ospiti pare funzionare al 57 quando D’Auria porta avanti il Potenza. Sapola è in ritardo, Selleri mette al centro e il 10 rossoblu non sbaglia. Turati mette dentro Parigini per Guadagni. Al 60 Selleri su altra topica della difesa, impegna Farroni.
Il copione cambia e la partita gira al 67. Un cross che pare innocuo di Valente inganna Alastra che butta la palla dentro la sua porta. E’ il gol del pareggio che galvanizza il Siracusa, scacciando indietro le paure. Si torna a macinare gioco, ragionando anche a centrocampo. E al 70 arriva il sorpasso con Puzone bravo a deviare di testa un invito al bacio ancora di Valente. Il Potenza chiede il check per la posizione di fuorigioco di Capanni che però si era disinteressato del pallone. Tre minuti con il cuore in gola, poi rete confermata. Si esulta di nuova. Dentro Darmian e Cancelleri, ossigeno in difesa ed a centrocampo. Parigini conquista falli preziosi, Valente è ispirato. Il POtenza non riesce a riorganizzarsi. Gli assalti rossoblu non producono altro se non una mischia in area azzurra al 93, poi al 97 il triplice fischio, mai così dolce in stagione.




Stefano Biondo, giovedì udienza d’appello, la sorella: “Sia fatta giustizia”

Udienza d’appello presso il Tribunale di Catania il 25 settembre nell’ambito del processo per la morte di Stefano Biondo, il giovane disabile di 21 anni deceduto nel 2011 per soffocamento meccanico. La sorella, Rossana La Monica, presidente dell’associazione Astrea fondata in memoria del fratello, auspica che “dopo anni di rinvii, attese, silenzi e dolore, mi auguro che questa straziante vicenda giudiziaria possa finalmente giungere a una conclusione giusta e definitiva. È tempo che la verità venga riconosciuta e che la giustizia non sia più rimandata- prosegue-  Stefano non era solo mio fratello. Ero la sua tutrice, la sua voce, il suo rifugio. Mi sono sempre occupata di lui in tutto e per tutto, perché la vita non gli aveva concesso genitori capaci di proteggerlo. Ma io c’ero. E ci sarò sempre. Perché l’amore non si spegne con la morte, si trasforma in memoria, in lotta, in impegno”. La Monica racconta ancora di Stefano. “Un ragazzo dolcissimo, fragile di mente ma fortissimo nell’anima. Viveva in un mondo tutto suo- spiega la sorella- fatto di gesti, di sguardi, di silenzi che parlavano più di mille parole. Stefano amava i treni, i gelati, le feste. Chi lo ha conosciuto sa quanto bastasse poco per volergli bene. E chi lo ha perso sa quanto sia impossibile dimenticarlo. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile, ma anche una missione. Nel 2012, insieme a persone che hanno condiviso il mio dolore e la mia determinazione, ho fondato l’associazione Astrea – La dea della giustizia, in sua memoria. Oggi Astrea sostiene oltre 550 famiglie in tutta Italia, offrendo aiuti concreti, ascolto, supporto e tutela a chi vive situazioni di fragilità, abbandono e ingiustizia. Ogni storia che accogliamo è un modo per far vivere ancora il nome di Stefano”. Giovedì Rossana La Monica sarà in aula con una foto di Stefano Biondo tra le mani.”Non è solo un processo-spiega ancora-  È il momento in cui la sua voce, che il mondo non ha voluto ascoltare, può finalmente farsi sentire. Chiedo che venga riconfermata la responsabilità dell’infermiere Giuseppe Alicata, affinché Stefano non venga dimenticato, e affinché nessun altro debba affrontare un dolore simile senza verità e giustizia. Questa battaglia non è solo mia. Non è solo di Astrea. È di ogni cittadino che crede nel valore della dignità umana, nella tutela dei più deboli e nella forza della giustizia. È una battaglia per chi non ha voce, per chi è stato lasciato indietro, per chi merita rispetto”.




Giustizia ambientale, incontro a Siracusa con l’ex procuratore argentino Antonio Gustavo Gomez

Un appuntamento di respiro internazionale, dedicato alla giustizia ambientale ed alla difesa del bene comune. Venerdì 26 settembre, alle ore 18, nel salone delle Suore Francescane Missionarie di Maria in via dell’Olimpiade, incontro con Antonio Gustavo Gomez. Già procuratore federale e avvocato argentino, Gomez è noto per il suo impegno nelle indagini e nella repressione dei reati ambientali. In passato, ha avuto modo di dialogare con Papa Francesco durante la stesura dell’enciclica “Laudato si’”. A Siracusa porterà la sua esperienza in prima linea nella difesa della terra e delle comunità colpite dall’inquinamento.
All’incontro interverranno anche Davide Viscardi, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Siracusa, ed Enzo Parisi di Legambiente. A moderare sarà Paolo Tuttoilmondo, anch’egli di Legambiente.
L’iniziativa, dal titolo “Giustizia ambientale, giustizia per la terra: per difendere il bene comune”, è promossa da Rete Radié Resch – Associazione di Solidarietà Internazionale e dal gruppo animazione missionaria Ad Gentes, con la collaborazione di diverse realtà associative del territorio (Legambiente, Natura Sicula, Acli Siracusa, CIAO – Centro Interculturale di Aiuto ed Orientamento, Arci Siracusa, Libera, oltre al sostegno di soci e socie di Banca Etica Sicilia Sud Est).
L’incontro si inserisce nel solco delle riflessioni avviate dall’enciclica “Laudato si’”, mettendo al centro il legame tra tutela dell’ambiente, giustizia sociale e diritti delle comunità. Un tema particolarmente sentito a Siracusa e in tutta l’area industriale del sud-est siciliano.