Sequestro del depuratore, Cafeo: “Ias, più attenzione alle nomine che all’efficienza”

Rimane centrale nel dibattito pubblico il tema Ias e depuratore consortile. Per il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo “la Regione siciliana, dai tempi del Governo Crocetta fino a Musumeci si è resa responsabile di uno scontro con le aziende del petrolchimico in merito alla gestione del depuratore Ias. E sono state perse occasioni importanti – dice – per il rilancio e per un uso più corretto e responsabile di un impianto di tale importanza”. Nei giorni scorsi, ricorderete, il depuratore è stato sequestrato dalla Procura di Siracusa che ha anche imposto lo stop al conferimento in quella struttura dei reflui industriali.
“Ci si è più affezionati agli incarichi che all’efficienza dell’Ias, il cui consiglio di amministrazione è stato uno strumento di interesse politico, come nel caso della nomina della presidente Maria Grazia Brandara”. Parole con cui Cafeo rilancia la forte censura che già ieri Legambiente aveva mosso all’indirizzo della classe dirigente locale.
“Ho fiducia in chi ha eseguito i controlli nel depuratore, tra cui l’Arpa e l’ex Provincia, ma allo stesso tempo non credo che le aziende della zona industriale abbiano deliberatamente alterato il ciclo della depurazione. Delle aziende multinazionali, come quelle che ci sono nel petrolchimico di Siracusa, non hanno alcun interesse a commettere delle violazioni che sarebbero controproducenti per loro stesse”, analizza sempre Giovanni Cafeo. “La volontà di tutte le imprese della zona industriale è quella di investire per migliorare gli standard ambientali ed energetici. Proseguendo di questo passo, l’Ias è destinata a sparire. Del resto se la politica prosegue nel suo atteggiamento autoreferenziale le grandi aziende troveranno il modo di realizzare un impianto tutto per loro”.
La contrapposizione pubblico-privato, secondo Cafeo, non produrrà buoni risultati. “Non si possono chiedere ai privati investimenti importanti, pari a 22 milioni di euro, quando le chiavi dell’impianto sono nelle mani della Regione che, ribadisco da Crocetta a Musumeci, ha balcanizzato l’Ias”.
Infine, il parlamentare regionale critica l’amministrazione regionale per avere perso l’occasione di impiegare i fondi del PNRR. “Inoltre, l’Ias è un depuratore biologico – conclude Giovanni Cafeo – che senza l’afflusso dei reflui della zona industriale rischia di non funzionare perché i batteri non avrebbero modo di alimentarsi”.