Violenza estrema sull’ex compagna: “Picchiata selvaggiamente, umiliata e costretta a mangiare fango”

 Violenza estrema sull’ex compagna: “Picchiata selvaggiamente, umiliata e costretta a mangiare fango”

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Una storia di grave violenza, con episodi di una truculenza estrema. Una donna, non solo picchiata, costretta ad atti sessuali degradanti, ma perfino a strisciare a terra e a mangiare fango. I reati contestati ad un uomo di 37 anni, suo ex compagno, vanno dal sequestro di persona aggravato, alle lesioni personali aggravati, minacce, percosse. Arresti domiciliari per il 37enne pachinese Corrado Cirinnà.  L’ordinanza è stata  emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, su richiesta del Pubblico Ministero, Marco Dragonetti.
Le indagini, svolte dagli investigatori del Commissariato, sotto la direzione della Procura della Repubblica, hanno consentito di accertare gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo in ordine a gravi e violenti comportamenti perpetrati dallo stesso nei confronti della sua ex compagna, una donna di 48 anni.
L’arrestato avrebbe, in più occasioni, per futili motivi, legati anche alla gelosia, aggredito la donna con la quale aveva un rapporto sentimentale, picchiandola con estrema violenza e costringendola a sottomettersi a situazioni umilianti.
L’uomo, come si legge nell’ordinanza cautelare emessa dal GIP, “cagionava alla donna alcune lesioni, quando  in particolare, dopo essersi recato con lei in un fondo agricolo di sua proprietà, colto da gelosia verso l’ex compagno della donna, dapprima scaraventava al suolo la persona offesa e le sferrava dei calci, di seguito, afferrando un oggetto in ferro, la colpiva ripetutamente sino a cagionarle più ecchimosi ai gomiti ed alle gambe ed una frattura lacero contusa al capo, con l’aggravante dell’aver agito per futili motivi derivanti dalla gelosia e dell’avere commesso il fatto in danno di una persona cui era legato da una relazione sentimentale”.
Inoltre, Cirinnà avrebbe sottoposto la sua vittima a truculenti atti di umiliazione come, ad esempio, costringerla a strisciare per terra ed a mangiare del fango.
Tali comportamenti avrebbero raggiunto l’apice della violenza durante un litigio, nel corso del quale, come si evince dall’ordinanza cautelare “ ha portato con sé la donna in auto, sino a condurla all’interno di un fondo agricolo di sua proprietà, afferrava un coltello che custodiva all’interno del veicolo, la minacciava ed insultava” facendole compiere contro la sua volontà degradanti atti sessuali.

 

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