Serie D, cambia la classifica con il ritiro dell’Akragas. Gli umori del tifo, la calma nello spogliatoio
Il giorno dopo il ritiro dell’Akragas dal campionato di Serie D e la riscrittura della classifica, l’umore dei tifosi del Siracusa naviga a vista tra due opposti. Da una parte la consapevolezza (“Nessuno sconforto, abbiamo ancora il nostro destino in mano”), dall’altra si scomoda persino l’occulto (“Siracusa sfortunato e maledetto”); per quest’ultima annotazione basterebbe, in verità, ricordare la favorevole monetina del Vomero per poter sostenere che la sorte non c’entra nulla. Certo è però un calcio da rifondare e riscrivere, categoria per categoria, lega per lega.
Uno sguardo alle posizioni di vertice, nella nuova classifica: il Siracusa capolista scende a 60 punti (-3); la Reggina perde 4 punti e si ferma a 56. Gli amaranto, però, disputeranno una partita in più degli azzurri. Questo perchè il Siracusa si vede cancellare l’impegno del 13 aprile, da calendario previsto in casa dell’Akragas. Virtualmente, quindi, la formazione calabrese può dirsi a -1 dal Siracusa. A meno che…
Lasciando da parte le gufate, in casa azzurri non c’è stata troppa sorpresa per il ritiro dell’Akragas. Era una eventualità messa nel conto. Nessun commento ufficiale, con il presidente Ricci raggiunto dalla notizia negli States. “Cambia poco, avremmo comunque dovuto vincere tutte le partite restanti per essere sicuri della promozione”, è la versione che filtra dallo spogliatoio. Matematica e saggezza, insomma.
D’altronde, Maggio e compagni sanno bene che non c’è molto da far di conto o programmare. La settimana scorsa come anche oggi, se il Siracusa vuole centrare la promozione deve vincerle tutte. Sei partite, sei finali.