Servizio idrico a Siracusa, Giancarlo Garozzo: "Tutelare i lavoratori? Si può, io l'ho fatto"
Aumenta la pressione su Palazzo Vermexio per chiedere la modifica del bando per l’affidamento ponte del servizio idrico a Siracusa. Anche l’ex sindaco Giancarlo Garozzo invita ad ascoltare le proteste e ricorda la sua esperienza, senza risparmiare bordate all’attuale amministrazione. Da primo cittadino, sette anni addietro, si trovò ad affrontare una situazione analoga con la necessità di procedere ad una gara di affidamento e, al tempo stesso, dii dover stemperare tensioni sociali.
“Sette anni fa mi sono trovato nella stessa condizione. Era stata predisposta una gara dagli uffici, secondo il codice dei contratti. I lavoratori, però, mi sottoposero il problema circa l’utilizzo del codice dell’ambiente per una clausola di salvaguardia ancora più esplicita ed ampia”, ricorda Garozzo in diretta su FMITALIA. “E’ vero che oggi nel bando una clausola c’è. Ma non è ritenuta efficace a copertura di tutto il personale. E questo porta scompensi”.
Allora Garozzo, oggi responsabile regionale legalità per Italia Viva, ricorda come lui – di fronte alle richieste ed alle proteste dei lavoratori – trovò una strada. “Quando mi sono reso conto che era possibile modificare il bando, ho detto agli uffici che, se quella strada era strada percorribile, avremmo dovuto inserire la clausola sociale piena per salvaguardare più personale possibile. E così abbiamo fatto”.
Certo, era un altro momento, si veniva dal fallimento Sai 8 e da diversi mesi di gestione in house diretta del Comune. “Siamo riusciti a metter dentro tutti gli ex Sogeas, fino a completamento organico. Però non mi sento di dare consigli a questa amministrazione. D’altronde, il sindaco oggi era mio vicesindaco quindi sa benissimo di cosa stiamo parlando”.
I rapporti tra i due, Giancarlo Garozzo e Francesco Italia, appaiono oggi piuttosto freddi. “Con Italia non ci sentiamo. E’ una persona impegnata, facendo il sindaco da tre anni. Io mi sono allontanato dalla politica attiva. Diciamo che mi sono disinteressato io e non abbiamo avuto modo di parlarci….”, taglia corto Garozzo.
La discussione torna subito sul bando idrico e la tensione tra lavoratori ed amministrazione comunale. “Questo motivo di confusione e attrito in città era evitabilissimo. Perchè accendere gli animi quando si può ascoltare e trovare una soluzione che già esiste?”, si chiede l’esponente di Italia Viva. “Si rischia di dare l’impressione così di non voler affrontare il problema. O peggio, non voler tornare indietro ammettendo non dico un errore ma una possibilità di migliorare il bando. Si può tornare indietro, come ho fatto io. Si prenda atto che c’è una clausola migliorativa e si da conto ai lavoratori”, la chiara posizione dell’ex primo cittadino.
Quanto alla possibilità che il nuovo bando possa addirittura assicurare nuove assunzioni ed investimenti, Giancarlo Garozzo mostra tutti i suoi dubbi. “E’ una gara per due anni di affidamento, prorogabile di un anno. Con questo
limite temporale non vedo possibilità di investimenti o di incremento personale. Penso all’imprenditore che dovrebbe investire su una gara ponte che non prevede neanche che quando finisce l’affidamento venga restituito dal subentrante parte dell’investimento fatto e non ammortizzato. La gara andava certamente fatta, perchè non si può andare avanti di proroga in proroga. Però, dopo che affidano il servizio, sono proprio curioso di vedere che
tipo di investimenti verranno fatti…”.