Sgarbi a Noto, mostre e presunti falsi: "i magistrati devono chiamare veri esperti"
“Sono venuto anche per restituire l’onore ad un uomo capace che è stato umiliato da falsari incapaci, delinquenti che si muovono tra magistratura ed esperti”. Vittorio Sgarbi torna a Noto e prende di mira i recenti sequestri di opere ritenute falsamente attribuite ed esposte in “Ciclopica” (a Siracusa) e “L’impossibile è Noto”, mostre organizzate da Sicilia Musei di Gianni Filippini. Proprio Filippini è l’amico di cui Sgarbi difende l’onore, durante la presentazione del appuntamento espositivo: Novecento. I due sono seduti poco distante, in mezzo a loro c’è il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti.
In piedi nella sala degli specchi di palazzo Ducezio, Sgarbi non perde il gusto della polemica. “Ho visto aggredito un amico che si è affidato ad un assessore di Siracusa”, dice senza citare direttamente Fabio Granata e la chiusura anticipata dell’esperienza di mostre d’arte nel capoluogo. “A Noto è venuto fuori che un generoso collezionista ha dato le cose sue e si è visto dire che una decina di opere non erano buone. Erano ottime”, esclama prima di sbottare. “Sono falsari quegli esperti incapaci chiamati da magistrati che si affidano a persone sbagliate. Vanno chiamati gli esperti veri, non quelli finti. Io li conosco tutti. E’ stato offeso il comune di Noto e invece di andarmene sono tornato, per garantire che quelle opere erano buone e queste lo sono altrettanto. Io l’ho detto e lo testimonierò in tribunale”, dice ancora Vittorio Sgarbi.