Sgarbi, Caravaggio, dignità dei siracusani: Moena Scala, "Sindaco e Granata, intervenite"
Le ultime ore del Caravaggio di Siracusa in quel di Rovereto vivono un nuovo sussulto, dopo la video-provocazione di Vittorio Sgarbi. E quella definizione di “impotenti” rivolta ai siracusani (in particolare della classe dirigente, ndr) fa accalorare i più sanguigni.
Moena Scala, ex presidente del Consiglio comunale, chiede l’intervento del sindaco Francesco Italia e dell’assessore Fabio Granata. I due, invero, hanno da sempre posizioni diametralmente opposte in questa vicenda: contrario al prestito il primo cittadino, da sempre a favore il responsabile della rubrica della cultura.
“Sindaco e assessore, avete il dovere morale ed istituzionale di farvi sentire, qui ed ora, a difesa di tutti noi”, dice la Scala. “La vicenda della tela del Caravaggio sta assumendo risvolti grotteschi. Quello che fa male, a me come ad ogni siracusano, è l’atteggiamento di un signore che non meriterebbe nemmeno gli onori della cronaca se non fosse perché con il suo atteggiamento e la sua vanagloria, sta umiliando un’intera città. Ben oltre le competenze, invito con forza il sindaco Francesco Italia e l’assessore Fabio Granata a ridare immediatamente dignità ed onore alla nostra Siracusa. Non rendiamoci complici di una simile ulteriore barbarie alla nostra città ed alla nostra civiltà”. Il “signore” che Moena Scala non cita per nome e cognome è, chiaramente, Vittorio Sgarbi, presidente del Mart di Rovereto e deus ex machina della operazione Caravaggio, dal prestito al restauro passando per il ritorno nella chiesa della Borgata. “Se questo signore ci tiene così tanto, se la goda lui la copia del Caravaggio e la smetta di umiliare la nostra città e tutti i cittadini siracusani”, la chiosa finale di Moena Scala.