Shock anafilattico dopo antibiotico: “Ospedale senza allergologi, visite annullate”

 Shock anafilattico dopo antibiotico: “Ospedale senza allergologi, visite annullate”

Dopo uno shock anafilattico, prenota una visita, necessaria per verificare a quale antibiotico sia allergico. Quando, dopo due mesi, si presenta all’appuntamento all’ospedale Rizza, gli viene risposto che lo specialista è andato in pensione a maggio e nessuno l’ha sostituito. La visita, quindi, non può essere effettuata.
Il racconto di un lettore di SiracusaOggi.it mette in evidenza le conseguenze concrete del problema della carenza di organico nella sanità pubblica della provincia, che in questo caso riguarda gli specialisti. In provincia di Siracusa, secondo quanto comunicato al malcapitato cittadino, le strutture sanitarie pubbliche non dispongono di un allergologo. Occorre rivolgersi altrove o alla sanità privata, con costi che possono essere particolarmente alti.
“Quando mi è stato comunicato che il mio appuntamento era da ritenersi annullato- racconta Andrea- mi sono innanzitutto chiesto come mai nessuno mi abbia avvertito, per evitarmi un viaggio a vuoto. Mi sono rivolto agli uffici della Direzione ma l’unica risposta che mi è stata data è stata una conferma della carenza di organico, non solo relativa alla figura dell’allergologo. Ho presentato un reclamo ma il problema resta tale e quale: devo rivolgermi ad altre strutture, in altri territori. In questo momento non ho nemmeno la possibilità di scegliere la strada delle cliniche private, visto che sono disoccupato e non posso permettermi spese così importanti. Certamente, se mi dovesse capitare qualcosa e dovessi aver bisogno urgentemente della somministrazione di medicinali, non avendo potuto verificare esattamente la mia allergia, rischio nuovamente uno shock anafilattico, potenzialmente, com’è noto, fatale. Mi sembra assurdo che un medico vada in pensione e nessuno possa sostituirlo. A questo punto devo vivere con il terrore. Chi gestisce la sanità pubblica non mi garantisce in questo modo un’adeguata assistenza in caso di necessità. Mi sembra un controsenso e mi provoca grande amarezza”.
L’Asp fa sapere di avere predisposto un nuovo regolamento per il diritto di accesso alternativo alle prestazioni specialistiche prenotate. Il direttore generale, Alessandro Caltagirone, in particolare, ha reso  noto che “nel caso in cui dovessero pervenire richieste di attivazione del percorso di tutela, così come previsto dalla legge, da parte di cittadini ai quali, in occasione di prenotazione tramite CUP non è stato garantito il rispetto del tempo massimo di erogazione, è loro diritto avere a disposizione una procedura  per il raggiungimento dell’obiettivo o per il rimborso delle spese, sia attraverso strumenti telematici con accesso tramite Spid dal sito internet aziendale, che attraverso la metodologia tradizionale tramite gli sportelli URP”. Il paziente potrà anche scegliere uno specialista di suo gradimento e chiedere il rimborso secondo precise modalità (leggi qui) .

 

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